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Malombra (1942)

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Malombra (1942)



Regia/Director: Mario Soldati
Soggetto/Subject: opera
Sceneggiatura/Screenplay: Mario Bonfantini, Renato Castellani, Ettore M. Margadonna, Tino Richelmy, Mario Soldati
Interpreti/Actors: Andrea Checchi (Corrado Silla), Irasema Dilian (Edith Steinegge), Nino Crisman (Nepo Salvador), Enzo Biliotti (commendator Napoleone Vezza), Ada Dondini (Fosca Salvador), Giacinto Molteni (Andrea Steinegge), Corrado Racca (padre Tosi), Luigi Pavese (prof. Binda), Nando Tamberlani (don Innocenzo), Doretta Sestan (Fanny), Paolo Bonecchi (dottor Pitour), Giovanni Barrella (ispettore della cartiera), Giacomo Moschini (Giorgio Mirovitch, notaio), Gualtiero Tumiati (conte Cesare d'Ormengo), Elvira Bonecchi (Giovanna, la governante), Isa Miranda (Marina di Malombra), Filippo Scelzo (altro medico), Nino Marchesini (ing. Perrier), Anna Huala (governante di Fosca), Massimo Pianforini (Giuseppe), Renato Malavasi (fotografo alla gita), Lia Di Lorenzo Biliotti, Mario Soldati
Fotografia/Photography: Massimo Terzano
Musica/Music: Giuseppe Rosati
Costumi/Costume Design: Maria De Matteis
Suono/Sound: Bruno Brunacci
Montaggio/Editing: Gisa Radicchi Levi
Produzione/Production: Lux Film
Distribuzione/Distribution: Lux Film
censura: 31818 del 16-12-1942
Altri titoli: Malombra
Trama: Quando rimane orfana, la giovane marchesa Marina di Malombra viene ospitata da un vecchio zio materno in un'enorme e lussuosa villa sul lago di Como, a patto che resti segregata lì fino al giorno del suo matrimonio. Mentre sta vagando per la sua tetra "prigione dorata" nella speranza di sfuggire al senso di solitudine che la tormenta, un giorno la ragazza trova delle lettere e dei documenti appartenenti a una sua antenata morta suicida. Li legge e, suggestionandosi sempre più, arriva a credere di essere la reincarnazione della donna. Decisa a vendicarsi del severo zio, Marina conosce un giovane scrittore ospitato dall'anziano parente e crede di rivivere con lui la storia d'amore della propria antenata. Stimolate da alcune coincidenze, la fantasia e l'ossessione della giovane la spingono sull'orlo della pazzia tanto che, quando lo scrittore, stanco della sua invadenza, cerca di andar via, lei lo uccide, provocando anche la morte dello zio. Poi, come la sua antenata, si allontana e scompare tra le acque del lago. NB: secondo Savio, la donna si getta in un orrido

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