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Montevergine (1939)

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Montevergine (1939)



Regia/Director: Carlo Campogalliani
Soggetto/Subject: Guido Paolucci
Sceneggiatura/Screenplay: Vittorio Malpassuti, Carlo Campogalliani
Interpreti/Actors: Amedeo Nazzari (Rocco Moretti), Leda Gloria (Sabina), Elsa De Giorgi (Carmencita), Enzo Biliotti (Don Rodolfo), Andrea Checchi (Alberto), Giovanni Grasso (Pasquale), Lauro Gazzolo (Bartolomeo), Ivana Claar (Manuela), Giulio Tempesti (presidente Corte d'Assise), Umberto Sacripante (Memmo, il sordomuto), Carlo Duse (Pietro Verdesi), Renato Chiantoni (Andrea Lori), Giovanni Dolfini (Gennaro, l'oste), Nando Bruno [Fernando Bruno] (Francesco), Amina Pirani Maggi (sig.ra Maria), Vandina Guglielmi (piccola Lucia), Emilio Petacci (Guglielmi), Giovanni Onorato (doganiere), Aedo Galvani (contadino), Carmen Benamor (danzatrice), Diana di San Marino, Eugenio Duse (Gonzales), Mary Cléo Tarlarini [Maria Tarlarini] (madre di Sabina), Nera Novella, Lia Lauri, Stefania Fossi, Marcella Grandi, Dria Paola
Fotografia/Photography: Arturo Gallea
Musica/Music: Franco Casavola
Costumi/Costume Design: Marina Arcangeli
Scene/Scene Design: Ivo Battelli, Giorgio Pinzauti
Suono/Sound: Giovanni Bianchi
Montaggio/Editing: Ignazio Ferronetti
Produzione/Production: Diana Film
Distribuzione/Distribution: Generalcine
censura: 30626 del 03-05-1939
Altri titoli: La grande luce (Montevergine)
Trama: Italia del Sud. Accusato ingiustamente di un omicidio, un onesto fabbro di Montevergine si vede costretto a lasciare la propria famiglia e a imbarcarsi clandestinamente per l'Argentina. Qui, qualche tempo dopo, viene a sapere che in Italia è stato riaperto il processo a suo carico e che egli è stato finalmente riconosciuto innocente: grazie all'aiuto del parroco del paese, infatti, l'unico testimone dell'omicidio, che in seguito a un trauma infantile ha perso l'uso della parola, è riuscito a raccontare come si svolsero veramente i fatti. Il fabbro decide quindi di fare ritorno a casa, ma, per non farlo partire, una donna che si è innamorata di lui lo denuncia alla polizia accusandolo di essere un contrabbandiere d'oppio. Dopo aver scontato dieci anni di carcere, l'uomo fa finalmente ritorno in patria, dove scopre che un ricco proprietario locale, lo stesso che anni prima lo aveva accusato di omicidio, tenta di impedire il matrimonio di sua figlia con un bravo ragazzo. Preso dall'ira, il fabbro decide di farsi giustizia da sé, ma, durante una funzione religiosa al santuario di Montevergine, la Madonna lo induce al perdono.

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