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Giarabub (1942)

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Giarabub (1942)



Regia/Director: Goffredo Alessandrini
Soggetto/Subject: Asvero Gravelli
Sceneggiatura/Screenplay: Oreste Biancoli, Alberto Consiglio, Gherardo Gherardi, Asvero Gravelli, Gian Gaspare Napolitano, Orio Vergani
Interpreti/Actors: Carlo Ninchi (maggiore Castagna), Doris Duranti (Dolores), Mario Ferrari (capitano Del Grande), Carlo Romano (maresciallo Romano), Annibale Betrone (dott. Alberti), Elio Steiner (ten. Negri), Erminio Spalla (meccanico Brambilla detto "Mago Bakù"), Nico Pepe (tenente Corsi), Guido Notari (magg. Squillace), Corrado De Cenzo (capitano De Cenzo), Mario Liberati (radiotelegrafista Liberati), Amilcare Pettinelli (colonnello), Bruno Smith (capitano Lorenzi), Emilio Cigoli (maggiore John Williams), Alberto Sordi (tenente Sordi), Nello Visca (tenente Visca), Gino Baghetti (tenente Baghetti), Roberto Bianchi Montero [Roberto Bianchi] (capitano medico), Carlo Duse (ufficiale al telefono in trincea), Cesare Lancia (ufficiale con mitragliatrice inceppata), Piero Pastore (tenente Martini), Michele Riccardini (cuoco), Vittorio Duse (giocatore di carte), Gualtiero Isnenghi (tenente Isnenghi), Guido Pucci, Andrea D'Amaniera, Cappello Stani, Andrea Maroni, Fulvio Ranieri, Vasco Brambilla, Marino Girolami, Aleardo Ward, Bressati
Fotografia/Photography: Giuseppe Caracciolo
Musica/Music: Renzo Rossellini
Costumi/Costume Design: Paolo Reni
Scene/Scene Design: Amleto Bonetti
Suono/Sound: Pietro Cavazzuti [Piero Cavazzuti]
Montaggio/Editing: Eraldo Judiconi [Eraldo Da Roma]
Produzione/Production: Era Film, Scalera Film
Distribuzione/Distribution: Scalera Film
censura: 11893 del 31-12-1942
Trama: Africa del Nord. Durante la seconda guerra mondiale, i soldati italiani sono assediati dagli inglesi nel fortino dell'oasi di Giarabub. Eroicamente, nonostante abbiano ormai quasi esaurito le munizioni e i rifornimenti, i militari cercano di resistere. I nemici offrono un'onorevole resa, ma il comandante del presidio risponde col fuoco dei fucili. Quando, dopo continui lanci di bombe da parte degli inglesi, rimangono solo poche decine di uomini, molti dei quali sono feriti, il nemico intima di nuovo la resa. I soldati italiani questa volta rispondono issando il tricolore, ma l'artiglieria inglese distrugge il fortino e fa cadere la bandiera.

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