99 visitatori online
Banner
Banner
| Stampa |

Borsalino City (2016)

Torna indietro

Borsalino City (2016)



Regia/Director: Enrica Viola
Soggetto/Subject: Enrica Viola, Paola Rota, Erica Liffredo
Sceneggiatura/Screenplay: Enrica Viola, Paola Rota, Erica Liffredo
Fotografia/Photography: Luciano Federici
Musica/Music: Giorgio Li Calzi
Montaggio/Editing: Enrico Giovannone
Produzione/Production: Una Film
censura: 110474 del 27-01-2016
Trama: "Dear vittorio, you may remember me?my name is Robert Redford" cos. inizia la lettera che Robert Redford scrisse a uno degli eredi della famiglia Borsalino per richiedere il cappello che aveva visto indossato da Mastroianni in 81/2 di Fellini. Questa lettera ? rappresentativa per capire la storia del cappello Borsalino, un oggetto fatto con amore e passione ad Alessandria, una piccola citt? di provincia del Nord Italia e sbarcato poi in tutto il mondo per diventare un mito. La voce narrante, impersonata da un'Ombra con cappello, introduce le diverse testimonianze, che raccontano i due mondi di appartenenza di questo cappello: la piccola citt? di provincia con i famigliari, le voci degli ex operai e gli appassionati di storia locale e i grandi nomi del cinema come Robert Redford, Jean Claude Carri?re, Deborah Nadoolman Landis. Il racconto ? un dialogo tra queste due realt?, apparentemente lontane, ma unite dal cappello Borsalino. Tutto ha inizio con Giuseppe Borsalino che, dopo aver ottenuto il titolo di "Mastro Cappellaio" a Parigi, nel 1857 apre con il fratello Lazzaro la prima follatura ad Alessandria. In pochi anni la produzione cresce rapidamente, passando dai 35 cappelli al giorno ai 2000 di fine secolo. Le intuizioni importanti di Giuseppe sono due: industrializzare la produzione del cappello e cercare nuovi mercati, alla fine del XIX secolo la reputazione dell'ottima qualit? del cappello Borsalino ha ormai raggiunto il mondo intero. Teresio Borsalino eredita la fabbrica alla morte padre nel 1900, nei primi due decenni del secolo, il nome "Borsalino" rimbalza da un continente all'altro, accompagnato da campagne pubblicitarie che hanno lo scopo, da una parte di consolidare e mantenere la clientela storica, l'alta borghesia, e dall'altra attirare l'industria del cinema e della cultura, allora in grande espansione. Da quel momento, la Borsalino ricerca nuovi modi per promuovere il marchio, compresa la produzione di film industriali di grande valore estetico. Questa direzione coincide negli anni 20 con la nascita dell'industria cinematografica hollywoodiana e dello star system da un lato e con l'avvento della figura del gangster dall'altro. Personaggi come Lucky Luciano, Al Capone e John Dillinger indossano il "borsalino" e a loro il cinema si ispira. Attraverso il genere noir il Borsalino entra nell'immaginario collettivo, diventando sinonimo di cappello. Ci. che accomuna gangsters, poliziotti ed investigatori privati ? il fedora, il cappello a tesa larga, la cui ombra crea personaggi oscuri e aumenta il senso di mistero. Il Borsalino si diffonde rapidamente in tutti i generi cinematografici, apparendo nei film d'avventura, nelle commedie romantiche, nei musicals; il cappello definisce i ruoli, la professione, lo stile e la classe sociale. Contiene in s? una gestualit? che solo questo capo d'abbigliamento consente. Il cappello pu. suscitare passioni, lacrime o riso. Ma non solo: ? portatore di una simbologia che ne fa un elemento indispensabile nell'industria cinematografica. Nel 1939 Teresio Usuelli succede allo zio nel momento pi? difficile, con la Seconda Guerra Mondiale, l'occupazione tedesca e la chiusura dei mercati. E negli anni '60 che il successo della Borsalino conosce un forte rallentamento, con la rivoluzione culturale e lo spostamento da una societ? patriarcale e conformista ad una basata sull'individualismo. Con il boom economico e la diffusione di massa delle piccole utilitarie il cappello perde la sua funzione di oggetto d'uso quotidiano e le vendite crollano nell'arco di pochi anni. Con la vendita dell'azienda di famiglia nel 1979 e ad Alessandria un'intera generazione di cappellai finisce. Anche il cinema vive una fase di rinnovamento sociale ed estetico, ma al contrario di cio' che avviene nella vita reale non abbandona il suo oggetto feticcio ed ? proprio grazie al cinema che il "Borsalino" entra definitivamente nella sfera del mito.

Questo sito utilizza cookie tecnici propri e di terze parti al fine di migliorare la navigazione Per maggiori informazioni visita la nostra privacy policy.

Accetto i cookies di questo sito, non mostrare la informativa.

EU Cookie Directive Module Information

 
   

Questo sito utilizza cookie tecnici propri e di terze parti al fine di migliorare la navigazione Per maggiori informazioni visita la nostra privacy policy.

Accetto i cookies di questo sito, non mostrare la informativa.

EU Cookie Directive Module Information