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Menage (2018)

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Menage (2018)



Regia/Director: Angelo Maresca
Soggetto/Subject: Giuseppe Manfridi
Sceneggiatura/Screenplay: Giuseppe Manfridi, Angelo Maresca, Josella Porto
Interpreti/Actors: Debora Caprioglio, Matteo Ranaldi
Fotografia/Photography: Alessandro Rocchi
Musica/Music: Davide Cavuti
Costumi/Costume Design: Andrea Cavalletto
Scene/Scene Design: Madiva Buldorini, Giorgio Marottsa
Montaggio/Editing: Maurizio Baglivo
Produzione/Production: ALBA Produzioni
censura: 114008 del 12-12-2018
Trama: Nel salone di un appartamento elegante un giovane, attorno ai trent’anni, è seduto ad un tavolo pieno di carte. Beve un caffè mentre controlla con l’altra mano i documenti. Legge ad alta voce uno dei fogli bianchi – “La passione scoprirai è niente”. Quella che sta leggendo è una delle lettere che uno scrittore suicida ha indirizzato alla moglie - “Sono solo preso dal bisogno, dal mio vizio” – continua a leggere. “Più forte professore, più forte!” – ad incitarlo una voce femminile in un’altra stanza. Il giovane è un dottorando che sta ultimando uno studio sull’autore suicida “Probabilmente questa lettera non ti sembrerà molto intima… in realtà è la più sconcia delle mie lettere sconcie…”. S’interrompe. Il silenzio richiama l’attenzione della sua interlocutrice che appare nella stanza, è Giulia la vedova dello scrittore. “C’è scritto troia” – Giulia è una bellissima donna di quasi cinquant’anni con indosso un soprabito e una valigia in mano. Sta per partire e lascerà il giovane in casa sua ad archiviare quelle lettere del marito. I due non si conoscono e si percepisce un certo imbarazzo tra loro. Provano a sciogliere la tensione, giocherellando con dei dadi. Giulia provoca quel giovane, cerca la sua fiducia. Anche per questo gli lascia leggere e archiviare quelle lettere così intime del marito. La donna vuole che quel giovane sappia chi era suo marito nell’intimità. Un’intimità complessa che appare segnata anche dal mistero di una morbosità psicologica e di una pistola che con disinvoltura Giulia nasconde tra le lettere. Tre giorni dopo Giulia rientra nell’appartamento. Il giovane è ancora lì, ha terminato la sua lettura ed è turbato. Si è reso conto del rapporto malato che viveva la coppia – “Lui rivendicava per godere il suo diritto a soffrire… era un sadico nella vostra intimità?”. Il segreto di Giulia è stato svelato. È quello il momento in cui scatta una nuova intimità, l’intimità fra Giulia e il giovane – “Non mi volterò se decide di andar via, chiuda la porta con delicatezza…”. Quel giovane decide di restare e si presenta – “Mi chiamo Luca”. Passano i mesi, è arriva l’inverno. Giulia e Luca si rincontrano nell’appartamento. Il giovane ha cambiato idea, non ha più archiviato e rese pubbliche le lettere intime di Giulia e suo marito. La donna provoca il giovane – “Deluso dal tuo idolo?” - “No” – “Mi ha sognato, non è vero Luca?” – “…” – “Lo sapevo”. Luca è attratto da quella vedova, si allenta la cravatta e se la leva. Lei si accosta morbidamente. Lo bacia sul collo. Lui la lascia fare. Sono le 5:30 del pomeriggio. “Ta- tan… le 5:30. Ti rendi conto? Ora, in questo momento esatto, sta scoccando l’ora del nostro anniversario… terzo anniversario” – Giulia si avvicina maliziosa a Luca, sdraiato sul divano. I due si spogliano, c’è una forte tensione erotica che però non si consuma, restano così, nudi, a parlare l’uno di fronte all’altro. “Andiamo sopra?” – “No restiamo qui”. Luca si avvicina alla finestra, prende il capo di una tenda e, lentamente, inizia a tirarlo per oscurare. “T’avverto. Ora che vedranno tirato, i vicini cominceranno a preoccuparsi” – commenta Giulia. Quando suo marito si è ucciso è andata proprio così: tende tirate, un colpo di pistola. Nonostante continuino a restare nudi, il desiderio tra i due sembra sopito. Luca mangia del miele andato a male. Non escono da giorni, forse da mesi. Giulia e Luca sono come due animali in gabbi, nudi si scrutano e si accarezzano nel silenzio. “Ti ho sempre temuta quando non dici niente” – dice Luca nel buio della stanza. Giulia accende una candela e commenta le lettere che le ha scritto Luca negli ultimi mesi – “Quelle di mio marito hanno più valore delle tue”. Quel salone è nel degrado totale ormai. I corpi di Luca e Giulia, incuranti dell’igiene personale, si muovono nella stanza. “Quando non dico nulla io, lo fai anche tu. Qualcosa vorrà pur significare” – aggiunge Giulia. Un lungo silenzio. “Non mi hai mai detto dove tuo marito si è tolto la vita? O forse non te l’ho mai chiesto…” – “…” – “Perché non rispondi?” – “La senti la fame? La sete? Li senti i tuoi bisogni?” – “Non sento più nulla” – “Si è ucciso al piano di sopra… vuoi che ti porto lì?” – “…”. Giulia racconta la verità, una verità che somiglia molto alla sua quotidianità con Luca: silenzio, chiusi in casa, la voglia di restare sempre uniti nella vita e nella morte. Ma la pistola in casa è una. A decidere chi morirà per primo sono i dadi. “Dodici”. Uno sparo al piano di sopra. Il coraggio di uccidersi è sempre del primo tra i due amanti. Oggi è il turno di Giulia. Dopo il colpo di pistola, Luca resta immobile. Non riesce ad andare al piano di sopra, proprio come anni prima non era riuscita Giulia.

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