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In questo mondo libero... (2007)

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In questo mondo libero... (2007)

It's a Free World…



Regia/Director: Ken Loach
Soggetto/Subject: Paul Laverty
Sceneggiatura/Screenplay: Paul Laverty
Interpreti/Actors: Kierston Wareing, Juliet Ellis, Leslaw Zurek
Fotografia/Photography: Nigel Willoughby
Musica/Music: George Fenton
Costumi/Costume Design: Carole K. Fraser
Scene/Scene Design: Fergus Clegg
Montaggio/Editing: Jonathan Morris
Suono/Sound: Ray Beckett
Produzione/Production: Bim Distribuzione, Sixteen Films, EMC Produktion, Tornasol Films S.A., SPI International, Channel Four Films, London, Filmstiftung Nordrhein Westfalen, Polish Film Institute, Diaphana Distribution, Pathé Distribution, Cineart, Film Coopi
Distribuzione/Distribution: BIM Distribuzione
Vendite all'estero/Sales abroad: Pathé International
censura: 101078 del 24-09-2007
Altri titoli: It's a Free World…
Trama: Angie è una donna nel fiore degli anni, che non ha ricevuto un'istruzione tradizionale, ma che trabocca energia, spirito e ambizione. In passato ha avuto delle difficoltà, ma adesso intende rifarsi e dimostrare ciò che vale. Questo è il suo momento. Insieme alla sua coinquilina Rose, Angie decide di aprire un'agenzia per la selezione del personale, ma ben presto dovrà fare i conti con una realtà surreale, popolata dai boss di strada, dalle agenzie di collocamento e dagli immigrati in cerca di lavoro. Il film è una storia ambientata nell'odierna realtà anglosassone, caratterizzata dal 'miracolo' del lavoro flessibile, dalla globalizzazione, dai doppi turni, e da tanti, tanti felici consumatori: noi.
Sinopsys: Angie may not have much formal education, but she's got energy, wit and ambition, and she's in her prime. She's been messed about in the past and she's fed up. She has a point to prove. This is her moment. Angie sets up a recruitment agency with her flat-mate Rose, working in a twilight zone between gangmasters, employment agencies and the migrant workers they place. This is a tale set against the reality of the Anglo Saxon miracle of flexible labour, globalisation, double shifts and lots of happy, happy, happy consumers: Us.

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