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Soy la otra Cuba (2013)

Regia/Director: Pierantonio Maria Micciarelli
Soggetto/Subject: Pierantonio Maria Micciarelli
Sceneggiatura/Screenplay: Pierantonio Maria Micciarelli
Interpreti/Actors: Francesco Bucci, Leopoldo Caggiano, Luca Acerno, Antonino Sapienza, Pierantonio Maria Micciarelli
Fotografia/Photography: Pierantonio Maria Micciarelli
Musica/Music: Fabrizio Campanelli
Montaggio/Editing: Valentina Moiraghi
Produzione/Production: Maremosso, BRW Filmland, Lebowski Film, Pierantonio Maria Micciarelli
censura: 107372 del 23-05-2013
Trama: Milano, Italia. In un piccolo cortile di una casetta di ringhiera in mezzo ai campi, un uomo di mezza età parla di un suo vicino di casa che per molto tempo ha continuato a dire che sarebbe andato a Cuba per girare un documentario. Alla fine ci è andato, ma quest'uomo semplice, senza un incisivo, non ne capisce il motivo e ride al pensiero del suo vicino avventuroso con una lunga barba alla Fidèl Castro. Anche i due compagni di viaggio che hanno partecipato alla "Missione" Cuba, parlano della loro esperienza ricordandone dei momenti. I sogni, le difficoltà, l'eccitamento e la paura di questo romantico amante della Rivoluzione Cubana che va sull'isola per il 51° anniversario della vittoria dei Barbuti... Con un inusuale abbigliamento, degli accessori d'epoca e con una lunga barba "alla rivoluzionaria" , egli scala la Sierra Maestra, cucina spaghetti alla carbonara per i Rangers e le Guide, ascolta le loro storie ed intervista vecchie glorie, la guida di Ernesto Guevara e veterani delle battaglie più importanti della guerra di guerriglia, seguendo il percorso della Rivoluzione all'interno dell'Isola. Cucina e prepara il caffè per le persone semplici e incredule, divertendole. Quest'uomo vuole scoprire se quello che conosce di Cuba è ancora una realtà. E' eccitato come un bambino e totalmente devoto alla storia di Cuba e alla sua Rivoluzione. Visita e piange sulle tombe dei martiri guerrieri,offre e riceve rispetto e amicizia, soprattutto per la sua profonda conoscenza e l'amore nei confronti dell'isola. Cuba è meravigliosa e piena di memorie e profumi che si respirano. Laghi, colline, l'oceano e poi strade devastate e infangate, vecchi edifici degli anni '60 scoloriti e sgretolati che sembrano disabitati, ma in realtà sono sovraffollati. E poi case bellissime in stile liberty, auto che cadono a pezzi e turisti con l'orribile marsupio e la bottiglia di acqua, come fossero nel deserto del Gobi... Il barbuto un po' dandy gioca a baseball con dei ragazzi, tra le palme, in montagna, offre passaggi in auto a chi li domanda ed è in prima fila alla rappresentazione storica coreografata dello sbarco dello Yacht Granma, il 2 Dicembre 1956, filmando la corsa degli 82 moderni rivoluzionari all'interno dei rovi, come fecero gli originali. Dopo 7000km di strada lungo tutta l'isola, seguendo le tracce di famose battaglie ed eroi, il romantico esploratore arriva all'Havana e si scontra con un'altra realtà, un'altra Cuba. La Cuba nascosta, quella che il governo vuole nascondere. Bloggers clandestini, giornalisti indipendenti, opp sitori pacifici che pagano con la repressione, l'incarcerazione e i maltrattamenti, a volte con le torture, la loro volontà di giustizia e libertà. Le bugie della tessera di razionamento alimentare che, invece di un mese come si dice, è sufficiente solo per qualche giorno, obbligando la gente a grandi sforzi economici per mettere insieme un pranzo... Il trucco della "Sanità gratuita per tutti" che funziona solo per i ricchi militanti, stranieri e membri del politburo. E ovviamente per VIP internazionali vicini al regime. Cos. come l'istruzione non è affatto né gratis, né per tutti; i giovani con idee diverse da quelle obbligatorie non sono ammessi all'università, e gli studenti adolescenti recalcitranti vengono puniti fisicamente e, spesso, arrestati. Lunghe code sotto il sole o sotto i tornado per un solo panino procapite. Quando non manca la farina... I ragazzi vogliono scappare del paradiso, guardano con curiosità le scarpe alla moda e i cellulari dei ragazzini stranieri che camminano lungo le strade turistiche delle città, sempre dipinte di fresco, come le scenografie di Cinecittà. Notizie false ed edulcorate sull'unico giornale di stato, il Granma, che i Cubani utilizzano al posto della carta igienica, troppo cara per loro. Pance e frigoriferi vuoti per i Cubani e grande, ricca scelta per tutti coloro i quali possono pagare: cibi e vini da tutto il mondo rendono l'"Embargo" americano un altro debole alibi dell'avido Castro. Hotel pieni di gente "distratta" che non esce dal ghetto All Inclusive, se non per andare in cerca di prostitute, indossando le T-shirt con la faccia di Che Guevara, lanciandosi prima sul buffet "All you can eat". Il narratore entra nel limbo infernale guidato da un noto giornalista indipendente e poeta che lo presenta alla crema intellettuale della dissidenza habanera, e che gli fa toccare con mano la verità. Persone considerate nemici pubblici gli aprono le proprie case e i propri cuori,confessandogli la disperazione che accompagna le loro vite. Senza odio né acredine, ma con tanta tristezza, sotto un meraviglioso cielo caraibico. I Cubani hanno paura di parlare, ma si aprono con quest' Italiano ben vestito e affettuoso. La gente viene arrestata se viene colta a celebrare l'epifania per i figli. Le donne vengono picchiate per domandare libertà e giustizia per i propri uomini prigionieri politici. I professori che iniziano lo sciopero della fame per insegnare la verità e non l'indottrinamento, spesso, muoiono in cella. Internet è un attrezzo imperialista vietato al Cubano medio. Il nostro uomo non è più sicuro di riconoscere l'altra Cuba in quella che amava. Membri eccellenti della dissidenza gli raccontano come davvero sia la vita sotto la dittatura Neo-Stalinista perpetrata da 52 anni da Fidèl Castro e la sua gerontocrazia che si tramanda di padre in figlio, come il regno dei faraoni. Dopo un po' il romantico narratore decide da quale parte stare. Si taglia la barba e, sconfitto, ritorna a casa.
Sinopsys: Milan, Italy. In a small back yard of a suburban old farm house, a middle aged man talks about a neighbor of his who kept saying he would have gone to Cuba to shoot a documentary. Something he repeated many times, until he did it. He went to Cuba. This man doesn't understand the reason of that, but laughs thinking of his neighbor's long beard who made him looking like Fidel Castro. Also the guys who joined the 'Mission' to Cuba, speak about their experience shooting this film. The dreams, the difficulties, the excitement and the fear of this Italian romantic lover of the Cuban Revolution, who goes to the island on the 50Th anniversary of the Victory of the Rebels, the "Barbudos" (Bearded men). With an unusual outfit and props, with a long beard 'revolutionary style' he climbs the Sierra Maestra, cooks spaghetti for the Rangers and guides, listens to their stories and interviews old guerrilla veterans of historical battles and 'Che' Guevara's guide, following the path of the Revolution, cooking and offering Italian coffee to simple people he meets on the road: he wants to discover if what he knows about Cuba is a reality still in these days and shoots a little documentary about it. He is excited as a child and totally devoted to the Cuban History and its Revolution; he visits and cries over the Revolutionary martyrs' graves, he gives and receives respect, because of his deep knowledge and love toward that Country. The island is beautiful and filled with memories and perfumed flavors that he breathes. Lakes, hills, ocean and muddy paths, old '60 dinosaur buildings and beautiful liberty mansions, devastated roads and breath-taking views.... He plays baseball with a group of boys among the palm trees, gives lifts to different people on the road and is in the first row at the December 2ND historical representation of the Granma Yacht landing in '56, filming the run of the 82 'modern' revolutionary in the bushes like the original ones did. After a 7000km drive along the Island on the footprints of the famous battles and heroes of the '60, the romantic explorer arrives in La Habana and bumps into another reality, another Cuba. The hidden Cuba, the one that government wants to hide. Underground bloggers academy, independent journalists, pacific opposers that pay with repression, aggressions and jail, their will of freedom and justice. The lies of a food rationing card that is enough only for a couple of days obliging people to big expenses to complete their meals, the trick of a fake perfect health assistance that works good only for rich people or for the ruling class, the school and universities forbidden to youngsters with different ideas rather than the mandatory ones. Long queues outside bakeries to get a single piece of bread, when flour is available. Young guys that would like to escape from 'Paradise', girls that dream a pair of fashion sunglasses, a new pair of shoes. Edulcorated and propagandaconstructed news on the three state-run newspapers... Empty fridges for Cubans and very wide choice of food and goods for tourists or credit card holders that make the "U.S.A. Embargo" another alibi for the Castro regime. Hotels filled with 'Dreamy' people that don't walk out of the All-inclusive ghettos, wearing their Che Guevara shirts and looking for cocktails, 'all you can eat' buffets and prostitutes. The narrator enters the Cuban Limbo guided by a famous independent journalist and poet who allows him to open his eyes; ghost people that open their houses and hearts, telling their deep desperation or disappointment with low voice, with no hate but sadness, underneath a beautiful blue sky. Cubans are afraid to tell the Truth, but they speak in spite of that. People are arrested by Political Police if they celebrate epiphany for their children, women are beaten because they ask freedom for their prisoner husbands. Teachers who start hunger strike to teach the truth and not propaganda to their pupils, sometimes, die in prison. Internet is a "Imperialism Tool" forbidden for average Cubans. ..This eccentric narrator almost disappears to give space to these other voices, all people from the intellectual nomenclature of the 'Cuban civil society'. Dissidents. Men and women that fight with culture and determination, with love and dignity against the violence and repression of the police and the henchmen of the Castro regime. Our man is not sure anymore about the truth he thought he knew. The controlled, plain ignorance of Cubans living far away from big towns, their resigned hope of a Victory is very far from the different life close to tourists and few real news from the outside world. In La Habana is visible the failure of the Cuban Model; Cubans are not allowed to have any relations with foreigners because they could tell them the Truth. The scenario he sees every day in big cities and their outskirts is different and sad; it is a washed out, rotting old propaganda banner... Outstanding leaders of the Opposition explain to him the actual Cuba, the no-rights 'Neo-Stalinist Dictatorship' that seems to be so charming for a big audience of intellectuals all over the world. The same people who would never live and rise their children in a Caribbean North-Korea lifestyle island. After a while, he realizes which side he has to join. He cuts off his beard and his dreams... He has found another Cuba, another "himself" and another way to fight. Another way to love Cuba.

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