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L'insolito ignoto - Vita acrobatica di TIberio Murgia (2013)

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L'insolito ignoto - Vita acrobatica di TIberio Murgia (2013)



Regia/Director: Sergio Naitza
Fotografia/Photography: Luca Melis
Musica/Music: Romeo Scaccia, Mirco Menna
Suono/Sound: Elvio Melas
Montaggio/Editing: Davide Melis
Produzione/Production: Karel Società Cooperativa
Distribuzione/Distribution: Sarlux
Vendite all'estero/Sales abroad: Karel Film and Video Production
censura: 107820 del 31-10-2013
Trama: Oltre mezzo secolo di carriera, 155 film, un pezzo di storia del cinema italiano con la sua maschera altera e imperturbabile che ha codificato l'immagine dell'italiano geloso e dedito all'arte di arrangiarsi. Tiberio Murgia, sardo di Oristano, scomparso nell'agosto 2010 all'età di 81 anni, attore di cinema e teatro, una vita da caratterista di successo da quando il grande regista Mario Monicelli lo prese dalla strada e lo scritturò nel 1957 per il ruolo di Ferribotte per il film "I soliti ignoti" trasformandolo in siciliano. Da allora Murgia ha attraversato generi e sottogeneri del cinema, sempre con la maschera del siculo geloso e sciupafemmine, diventando una presenza fissa della commedia italiana. Qualche titolo: "La grande guerra", "L'audace colpo dei soliti ignoti", "La ragazza con la pistola", "Costa Azzurra", "Caccia alla volpe", "Innamorato pazzo". Ha lavorato con i più grandi: Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Tot., Monica Vitti, Claudia Cardinale, Vittorio De Sica, Peter Sellers, Maurizio Arena, Adriano Celentano, Peppino De Filippo, Lando Buzzanca, Moira Orfei, Edwige Fenech, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Paolo Stoppa, Nanni Loy e tanti altri. Di ognuno è stato non solo compagno di lavoro ma anche amico e sodale di scorribande e avventure. La storia artistica di Tiberio Murgia si fonde, e soprattutto confonde, anche con la sua storia privata, quella di un sardo che si riscatta dopo una infanzia e una giovinezza di fame e stenti (quarto di nove figli, padre contadino, a scuola fino a otto anni poi subito a lavorare per necessità familiare; quindi l'emigrazione a Roma, fedifrago per questioni di tradimento, manovale col piccone e una vita da lavapiatti davanti, fino all'incontro del destino con Mario Monicelli). Il documentario "Tiberio Murgia, l'insolito ignoto" vuole raccontare l'uomo e l'attore, partendo dalla natia Sardegna, passando per i neon della popolarità fino ai giorni nostri, attraverso una lunga intervista, irrobustita da testimonianze di familiari (i figli Manuela, Giampiero, Graziella e Anna; la sorella Zaira e il fratello Salvatore; la nipote Manuela), amici di infanzia (Carletto Atzori, Nino Manis e Giovanni Pinna), registi (Mario Monicelli, Corrado Farina; Mariano Laurenti; Filippo Martinez; Paolo Todisco) attori (Lando Buzzanca; Nino Castelnuovo; Vittorio Congia; Enzo Garinei, Riccardo Garrone; Benito Urgu; Saverio Vallone; Marco Leandris) e attrici (Claudia Cardinale, Maria Grazia Buccella; Valeria Fabrizi; Marcella Rufini; Antonella Lualdi; Giorgia Moll; Gina Rovere) colleghi di lavoro (Mario Maldesi, direttore di doppiaggio); critici (Emiliano Morreale, Goffredo Fofi, Steve Della Casa, Marco Giusti) e inframmezzata dalle scene dei film che ha interpretato. Dal documentario emerge il ritratto di un uomo che ha confuso il cinema con la vita e viceversa, creando un buffo e squilibrato cortocircuito, in fondo non c'era alcuna differenza fra il personaggio del siciliano stereotipato che ha clonato in tutti i suoi film perché lui era proprio cos., ben prima che il cinema lo "corrompesse". Una vita acrobatica sul filo delle avventure e delle bugie, un Pinocchio mai cresciuto che sul falso era riuscito a campare bene, tra figli legittimi e illegittimi, tradimenti, soldi buttati al vento: una figurina della endemica povertà meridionale del dopoguerra che ha saputo attraverso il cinema cavalcare il boom economico, godere dei neon successo ma scialacquare ogni fortuna per ignoranza crassa e per la sbruffoneria del proletario incapace di vestire i panni del borghese.
Sinopsys: Tiberio Murgia, a successful character actor for almost fifty years. Portrait of an actor, Sardinian by birth but Sicilian - in pure stereotyped version - on screen. An "authentic forgery" invented by Monicelli, Murgia became a mask of Italian Comedy. Thoughts and words, memories, regrets and lies of an actor much loved by the public, with the counterpoint of the comments of his colleagues, critics, family and friends. In the background, the parable of an Italian who was both saved and dazzled by the cinema and the boom years of the 1960s.

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