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Nei miei sogni (2015)

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Nei miei sogni (2015)



Regia/Director: Matteo Pauletto
Soggetto/Subject: Matteo Pauletto, Loris Rampazzo
Sceneggiatura/Screenplay: Arianna Franzan
Interpreti/Actors: Marco Ventulini (Gabriele), Luisa Vigolo (Elena), Eleonora Fontana (Federica), Mario De Toffani (Fabiano), Maria Giovanna Frighetto (Claudia), Lino Tizian (Andrea)
Fotografia/Photography: Jobin
Scene/Scene Design: Nicoletta Miotti
Montaggio/Editing: Matteo Pauletto
Produzione/Production: Kino Movies, Cineforum G. Verdi
censura: 109336 del 02-02-2015
Trama: Michele Silvestrin, 35 anni, ? un dirigente di successo all'interno di un'azienda leader in esportazione del settore tessile e produttore di una linea di abbigliamento, ? ai ferri corti con il proprio supervisor, Massimo, cinquant'anni, carattere tenace ed egocentrico, opportunista quanto basta per tagliare fuori dalla produzione Michele. La motivazione andrebbe ricercata nell'invidia nei confronti del nostro protagonista, abile nel gestire i contatti e pronto ad una scalata che avrebbe potuto mettere in difficolt? il suo diretto superiore e confidente. Michele si ritrova improvvisamente senza un lavoro, dopo anni di soddisfazioni e tanti sacrifici. Quel lavoro era la sua vita, la crisi dentro di lui nasce, in primis, dalla negligenza che i "piani alti" dell'azienda hanno avuto nel gestire il rapporto di ostacolo e gelosia con il suo superiore Massimo. Tutte le certezze di Michele iniziano a vacillare e la crisi si evidenzia durante una cena con gli amici. Sono amici che fanno parte del suo ambiente, sono tutti giovani, belli e di successo e lui improvvisamente non si riconosce pi? in questo genere di persone. Tutto crolla, ogni maschera, sorriso, carezza, sguardo di complicit? in direzione della sua fidanzata, Claudia. Una domanda banale lo mette presto in difficolt?: "Che cosa cambieresti della tua vita?" Michele vorrebbe scappare, uscire, nascondersi. Si alza da tavola senza dare spiegazioni ed esce. Claudia non si spiega la reazione di Michele, fuori, in giardino, angosciato, costretto a prendere una boccata d'aria, gli amici ancora seduti attorno al tavolo non si capacitano dell'accaduto, tentano di sorvolare cambiando discorso. Claudia cerca Michele. Quest'ultimo mente, nega di fronte all'evidenza, inventa scuse perch? non pu? crollare proprio adesso, ora che la cena sta proseguendo per il meglio e nessuno si preoccupa per lui. Il rientro a casa ? difficile. La casa di Michele ? una villetta di due piani, in cui vivono la madre al primo piano, e lui in un appartamento ricavato da una mansarda al secondo piano. Michele entra e incontra la madre, una donna molto apprensiva capace di esercitare su Michele un forte controllo e alla quale non riesce a dire la verit? sugli ultimi eventi della sua vita. Poi prosegue verso il piano superiore, una mansarda: la sua sistemazione, da alcuni anni. Il giorno dopo Michele si alza come se fosse un giorno come gli altri ed esce di casa alla stessa ora per non destare sospetti sulla madre. Dimentica per? a casa la sua borsa di lavoro. Entra in un bar sconosciuto e fuori porta, il primo tentativo di non incrociare visi conosciuti. Qui scopre un mondo: solitudini angosciate, turisti e caff?, tempi rallentati e veloci per chi resta e chi parte. Resta quasi tutta la mattina in quel luogo e sfogliando il giornale legge di una mostra di un suo vecchio amico pittore. Arriva un messaggio: ? Claudia che gli chiede di pranzare con lui. Michele entra in casa di Claudia ma non ? dell'umore giusto per essere come al solito accondiscendente con la fidanzata e fingere di essere interessato ai suoi argomenti futili. Deve dire la verit?: ora o mai pi?. Non la storia del licenziamento, ma la fine di un amore. Non c'? litigio, soltanto una schiera di motivazioni che fuoriescono dalla bocca di un Michele trasformato. Claudia riceve tutto il suo rancore, non riesce nemmeno a metabolizzarlo. Michele se ne va prima ancora che il pranzo si possa servire in tavola. Michele decide di andare alla mostra del suo amico. Entra nella sala, la gente si sofferma sui dipinti. Sono astratti, dalle policromie forti, accese, ispirano musiche balcaniche. La stanza inizia a riempirsi. La presentatrice apre le danze del vernissage spiegando le caratteristiche delle opere presenti. Finita la presentazione Michele inizia ad aggirarsi tra i quadri. Si avvicina Federica, la presentatrice che ? anche curatrice della mostra. Gli spiega un quadro, quello che lui preferisce. E da questa conversazione nascono due cose: un interesse velato da parte di Federica per lui, e una spiegazione notevole sui colori e sul loro significato. Sopraggiunge Daniele (amico artista), che riconosce Michele; si scopre che i due hanno frequentato assieme l'accademia d'arte. Prima di andare via Daniele abbraccia Federica dicendole che quella sera stessa la festa sarebbe proseguita a casa sua. Invita anche Michele. Questo tergiversa, non garantisce nulla. Poi se ne va. All'uscita incontra Andrea, fotografo amico di famiglia che gli dice di avere alcune foto del padre e della famiglia che potrebbe anche decidere di regalargli. Allunga un biglietto da visita e lo invita a passare a trovarlo nel suo negozio. Michele ricorda tutti gli scatoloni che tiene nella sua mansarda, vecchi ricordi che non ha mai avuto voglia e tempo di sistemare. Ritorna a casa, ? irrequieto dopo i recenti trascorsi, apre alcuni scatoloni, tra questi uno contiene dei pezzi di legno da costruire. Ma un pezzo manca, cerca un ordine logico ma non riesce a venirne a capo. Poi sfoglia alcuni album, guarda delle foto in cui viene raffigurato in braccio alla mamma o con il padre. Sopraggiunge la madre, lo sorprende sfogliare le foto. Lo intrattiene scherzando sul passato e accenna l'idea di volersi liberare di quelle cianfrusaglie. Michele fa ordine: carica alcuni scatoloni in macchina, tralasciando album e foto. Mentre Michele esce per caricare lo scatolone in macchina la madre si avvicina a una scatola rimasta e prende una foto di un neonato che nasconde in tasca, poi se ne va. Michele torna in casa e rimane ancora un po' a rovistare in preda ai sensi di colpa. E una serata un po' strana, Michele decide di andarci a quella festa con Daniele e con quella nuova ragazza, Federica. Lascia a casa il cellulare che vibra: ? Claudia che lo cerca. Alla festa intanto Michele cerca di stare tranquillo, di dimenticare, ma per farlo si lascia un po' andare, si diverte ed esagera. Esce sul terrazzo, ? brillo e si appoggia a Federica, lei ride e scherza, gli fa una carezza. Claudia chiude il suo cellulare e si nota che ? dentro la macchina, sotto la casa di Daniele. Al ritorno dalla festa Michele intravede l'auto di Claudia sotto casa, va verso di lei. Dice, brillo, "si pu??". Sale in macchina, Claudia ? al suo fianco. Avviene uno scontro, perch? Claudia capisce che Michele non solo ha fatto del male a lei ma si sta facendo del male. Michele ribatte, dice di volersi divertire e di non voler sentire storie. Esce, sbatte la portiera della macchina dicendo di averla dimenticata per sempre. Da molto tempo. Michele va a casa. Sono pi? o meno le 4 di mattina. Michele apre il cancello di casa, attraversa il giardino e si siede brillo sulla sua altalena. Appena si siede comincia a farsi dondolare lentamente. L'inquadratura si allarga. E una sbronza colossale di Michele, sopra l'altalena e, con un'atmosfera tetra e di mistero, nello zoom all'indietro, si nota senza dirlo che c'era, in origine, una seconda altalena! Michele si precipita in casa: la madre ? sveglia e compare sulla porta, al buio, dice a Michele di essersi dimenticato a casa il computer per il lavoro. "Tu non vai pi? al lavoro, non ? vero?", gli dice. Michele cerca di ritornare in s?, cerca di controllarsi, almeno di fronte alla madre. Tralascia dettagli, allunga frasi, fa intuire alla madre cosa ? successo. Poi sale senza voler sentire pi? nessuno. Nel suo appartamento, sotto l'effetto dell'alcol Michele prende delle matite e dei fogli e inizia a disegnare con foga, fino a sconfinare dai fogli, alle tende, alle pareti. Crolla sul letto e sogna: le sue mani che affondano nella terra, piove, ? disperato, arrabbiato. Sopra di lui, una tomba con un nome. Il suo nome. Alla sua altezza la mano del pap?, un anello d'oro infilato nell'anulare. La mano di un bimbo prende quella del padre. Poi, il buio. L'alba del giorno dopo entra la madre che rimane sconvolta da ci? che vede: pareti, tende imbrattate, fogli sparsi ovunque, Michele ancora vestito che dorme sul letto. Lo sveglia chiedendo spiegazioni, e Michele ? costretto a dire la verit?. Tra i due nasce uno scontro che Michele non riesce a reggere a causa del prevaricare della madre su di lui, quindi scappa. Michele si reca in un bosco e l? scarica la rabbia su rami e pietre. E pentito, amareggiato. Un uomo di nome Fabiano lo vede, cerca di calmarlo. Gli consegna un'accetta e gli indica un ceppo su cui orientare il suo sfogo. Dopo essersi scaricato, l'uomo lo invita ad entrare nel suo rifugio e gli chiede spiegazioni. In una frase, Michele dice di aver trovato soltanto pezzi nella sua vita di ora, e di come tutto si sia frammentato attorno e dentro di lui, come il giocattolo che non riesce a montare. Fabiano ? un uomo pratico, che usa frasi fatte ma sempre esattamente al momento giusto e forse senza volerlo risveglia in Michele la voglia di ricominciare, di sistemare i pezzi della propria vita. Fabiano offre un lavoro di fatica a Michele, che accetta. Torna a casa e decide di affrontare con la madre un argomento che ha sempre evitato: la depressione del padre. Michele ? convinto di essere il responsabile di quella depressione a causa di alcune foto e ricordi che rivelano due padri diversi: uno felice e amorevole col figlio, un altro indifferente e triste come se avesse davanti un bambino diverso, non pi? meritevole del suo amore. Michele ? convinto di aver fatto qualcosa che ha ridotto il padre in uno stato che l'ha portato a lasciarsi morire lentamente. La madre minimizza. Al tramonto di quello stesso giorno Michele si vede con Federica. I due viaggiano in auto, sono diretti verso la montagna, parlano e si conoscono scherzando, con grande complicit?. Federica fa prendere contatto a Michele con la natura attraverso una pratica antica, l'abbraccio degli alberi, poi lo lascia solo davanti a una ex cava in cui un pittore ha dipinto sui massi enormi visi che lo guardano. Michele rimane a guardarli per un po' cercando risposte in se stesso. Michele inizia a lavorare con Fabiano, con il quale si instaura un rapporto di vera amicizia. Un colloquio davanti ad una vecchia bicicletta che Michele non ricorda di aver mai posseduto da bambino ? illuminante, le frasi semplici ma ben assestate di Fabiano sono come velati suggerimenti sulla strada che Michele deve seguire per raggiungere la verit?. Michele va a ritirare le foto da Andrea. Ce ne sono alcune con posti in cui lui non ? mai stato o che non ricorda e una soprattutto, un bambino in bcicletta.. cosa molto strana, dato che ? convinto di non averne mai avuta una. Al ritorno a casa torna a frugare sullo scatolone e trova foto contraddittorie in cui non si riconosce o che non ricorda, assieme a due quaderni di prima elementare portanti il suo nome ma con due date molto diverse. Va dalla madre per avere spiegazioni: vuole sapere cos'? successo, ? convinto di aver rimosso una parte della sua infanzia a causa di un fatto da lui causato che ha scatenato la depressione del padre. La madre ? a questo punto costretta a rivelargli la verit?. Lui non ha fatto niente. Le foto in cui non si riconosce non ritraggono lui ma suo fratello, morto mentre la madre era in cinta di Michele. Ha deciso di chiamarlo nello stesso modo e di "sostituirlo" cancellando dalla storia della famiglia il povero bambino morto. Il padre non ha retto la situazione, per questo ? entrato in depressione. Michele ? arrabbiato e si congeda dalla madre con modi arrabbiati e recriminatori. Adesso Michele deve correre. Per la prima volta per se stesso. Per quel primo Michele, per suo padre. Per lui. Ricerca la lapide del fratello, la madre gli ha detto che si trova in un cimitero di periferia, poco visibile. Ecco che inizia a riunire i tasselli. Sono le stesse immagini del sogno. Nello stesso tempo si rende conto che il sogno ? legato a un ricordo: il padre l'ha portato alla tomba del fratello di nascosto dalla madre e gli ha fatto promettere di non parlarne mai con nessuno. Michele ora deve solo chiudere il cerchio. Trova il venditore di giocattoli dove il fratello aveva acquistato il gioco di legno, per trovare il pezzo mancante. Grazie a questo incontro, Michele per la prima volta si sente vicino al fratello che, si capisce dalle parole del giocattolaio, sembra averlo condotto passo dopo passo verso la scoperta della verit? e averlo scelto per riavere quel gioco a cui teneva tanto. Dopo aver ritrovato la Madre, Michele ha un'idea grazie all'amico Fabiano. Assieme a Federica apre un laboratorio artigianale in cui si dipingono i tessuti. La sua nuova attivit? viene notata proprio dai suoi ex titolari, che lo rivorrebbero con loro.. ma lui rifiuta e decide di iniziare una nuova vita, fatta magari di sacrifici ma pi? felice, in cui ? veramente se stesso, assieme a Federica. Dopo alcuni anni, lui e Federica hanno un figlio, Michele ? finalmente se stesso ed ? un pap? affettuoso che insegna al figlio ad andare in bicicletta in una giornata di sole, in una strada di campagna.

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