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Magnifiche sorti (2018)

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Magnifiche sorti (2018)



Regia/Director: Nicolò Bassetti
Soggetto/Subject: Nicolò Bassetti, Emilio Mazza
Interpreti/Actors: Katia Adragna, Marzia Gotti, Marco Pezzetta, Giorgio Sella
Fotografia/Photography: Nicolò Bassetti
Suono/Sound: Nicolò Bassetti
Montaggio/Editing: Susanna Scarpa
Produzione/Production: Nuovi Paesaggi Urbani
censura: 112892 del 24-01-2018
Trama: Una immensa astronave atterra nella periferia urbana di una metropoli. Per sei mesi si accende, si fa centro del mondo e attrae milioni di persone. L’astronave e` l’ultima Esposizione Universale, a Milano. Intorno vivono, affacciate loro malgrado su un luogo misterioso, che non conoscono, senza passato e ancora di piu` senza futuro, altre persone. Il film racconta di donne e uomini che c’erano prima e ci saranno dopo la parentesi di sei mesi di frenesia dell’evento. Persone distanti e distaccate dal frastuono del mastodontico cantiere e dalle luci della ribalta, che assistono a un turbinoso, repentino cambiamento vivendone tuttalpiu` la risacca. Un carcere, un piccolo borgo di origini romane, agglomerati di case popolari e di capannoni industriali, orti, canali, un ospedale, uno scalo merci ferroviario, un pezzo di campagna e grappoli di hotel. E poi due autostrade, una tangenziale e una ferrovia. Magnifiche Sorti mette a confronto le ossessioni solitarie con le catarsi collettive, le prime forse salvifiche, le seconde chissa`. Il film racconta anche del rapporto tra realta` e rappresentazione. Il semplice fluire della giornata e` l’asse portante della narrazione e il corpo del film: Katia trascorre le sue giornate con dignita` e ricchezza di relazioni nella sua cella affacciata sull’Expo, in attesa di uscire di prigione e tornare in una realta` che puo` essere piu` dura del carcere. Marco racconta e vive le meraviglie e la memoria delle acque che fanno l’identita` della sua terra. Marzia prepara meticolosamente il suo giro per assistere le prostitute che assediano l’Expo, Giorgio cerca di riempire il vuoto del suo capannone, nella speranza che l’archivio fotografico di archeologia industriale del laboratorio fotografico di famiglia diventi presto una mostra, Rafat osserva compassato l’astronave dall’alto del suo palazzo, Mustafa` apre ogni mattina il suo chiosco al capolinea del tram. Ci sono sguardi come “respiri”, grandi paesaggi dell’astronave Expo, che diventa attrazione ipnotica o onda d’urto. Ogni personaggio e` una ginestra solitaria che cresce sul bordo brullo del vulcano, come quelle di Leopardi. Nella narrazione si inseriscono “visioni” dall’interno dell’evento: dettagli dalla vita della moltitudine di visitatori, e del loro modo di partecipare all’evento.

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