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Muri (2012)

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Muri (2012)

Walls



Regia/Director: Francesco Conversano, Nene Grignaffini
Soggetto/Subject: Francesco Conversano, Nene Grignaffini
Sceneggiatura/Screenplay: Francesco Conversano, Nene Grignaffini
Fotografia/Photography: Roberto Cimatti
Musica/Music: Paolo Fresu
Montaggio/Editing: Stefano Barnaba
Suono/Sound: Davide Pesola
Produzione/Production: Movie Movie S.r.l., Rai Cinema
Distribuzione/Distribution: Movie Movie
censura: 105096 del 06-03-2012
Altri titoli: Walls
Trama: Le ombre del nostro tempo. Minacce e paure dell'epoca in cui viviamo: Muri. Gli infiniti muri, grandi e piccoli, visibili e invisibili che persistono nel mondo. Muri fatti di sabbia, mattoni e filo spinato e di fantasmi della mente. Muri antichi che persistono e nuovi muri che vengono eretti. Ma anche grandi e piccoli muri che cadono. Muri che crollano all'improvviso o che continuano silenziosamente a sgretolarsi. Una dialettica incessante che configura la nostra epoca come luogo, per eccellenza, dei conflitti e dei loro infiniti possibili percorsi di conciliazione. A cinquant'anni dalla posa della prima pietra del muro di Berlino nel 1961, ancora oggi il mondo sembra inesorabilmente attraversato da muri, muri visibili e muri invisibili. Muri che dividono, che esasperano le differenze, che alimentano odi etnici e religiosi; muri che innalzano barriere tra le razze e i colori della pelle; muri che creano conflitti in ogni parte del mondo. Ma in questa eterna, dolorosa e fiduciosa storia di dialogo e conflitto è importante che cresca la consapevolezza che, forse, i muri più difficili da abbattere sono quelli dentro di noi. Il film MURI racconta due luoghi lontani del mondo in cui in forma diversa permangono due esempi di separazione. La prima storia si svolge a Nogales, tra lo stato dell'Arizona e lo stato messicano di Sonora, lungo la linea di frontiera che divide gli Stati Uniti dal Messico. Lungo il confine tra i due Paesi (di circa 3.200 km) esiste un muro, una barriera di circa 1.000 chilometri da anni luogo di passaggio di narcotrafficanti, sicari e migranti e teatro di omicidi e barbarie con decine di migliaia di morti in pochi anni. Nel corso di una notte e di un giorno si intrecciano le vicende di un gruppo di uomini e donne migranti che a Nogales, Sonora (Messico) sono in attesa di entrare illegalmente negli Stati Uniti scavalcando il muro. Dall'altra parte, in Arizona (USA) lo sceriffo Arpajo a Tent City, Phoenix, nel carcere di immigrati illegali; i Minutemen, un gruppo di patrioti che pattugliano il confine e infine i Samaritani, una coppia di volontari che distribuisce acqua nel deserto per i migranti che riescono ad attraversare la frontiera. La seconda storia si svolge nell'altra parte del mondo a Mitrovica, in Kosovo, dove un ponte divide la piccola cittadina in due, l'enclave serba a nord e quella abitata dalla maggioranza kosovara a sud. Nel corso di una giornata, lungo il ponte che divide le due etnie, si intrecciano le storie di serbi e kosovari. Due anziani - che hanno perso la loro casa durante la guerra - che vivono nella parte sud di Mitrovica e che ogni giorno tentano con grande timore di attraversare il ponte per rivedere la loro casa occupata da altre persone. Lo stesso timore che vive un taxista musulmano kosovaro che rischia la vita ogni giorno attraversando il ponte per raggiungere la zona nord della città. Dall'altra parte di Mitrovica un gruppo di giovani militanti serbi, confinati nella parte nord, si sentono minacciati e senza libertà nel loro Paese. Infine, tre donne serbe che, sotto la scorta della polizia kosovara, dopo dieci anni riescono a visitare il loro cimitero ortodosso, profanato dai kosovari, nella parte sud della città. Storie drammatiche di vita quotidiana a Mitrovica, la Berlino dei Balcani: una testimonianza di quanto l'odio, la memoria, gli antichi conflitti etnici e religiosi siano dei muri difficili da abbattere.
Sinopsys: The shadows of our time. Threats and fears of the age in which we live: Walls. The infinite walls, large and small, visible and invisible that persist in the world. Walls made of sand, bricks and barbed wire and the ghosts of the mind. Ancient walls that persist and new walls that are erected. But also large and small walls that fall. Walls that collapse suddenly or quietly continue to crumble. A constant dialectic that constitutes our age as the place of conflicts and their multiple possible paths to reconciliation. Fifty years after laying the first stone of the Berlin Wall in 1961, today the world seems inexorably crossed by walls, visible and invisible walls. Walls that divide and exacerbate the differences, walls that feed ethnic and religious hatred, walls that raise barriers between races and skin colors; walls that create conflicts all over the world. But in this eternal, painful and hopeful story of dialogue and conflict is important to increase awareness that, perhaps, walls within us are the most difficult to break down. WALLS tells the story of two distant places of the world in which remain two examples of different separation. The first story takes place in Nogales, including the state of Arizona and the Mexican state of Sonora, along the border that divides the U.S. from Mexico. Along the border between the two countries (about 3,200 miles) there is a wall, a barrier of about 1,000 kilometers, that has been for years a transit point for drug dealers, killers and migrants and the scene of killings and barbarism with tens of thousands of deaths in a few years. During a night and day intertwine the stories of a group of men and women migrants who are waiting in Nogales, Sonora (Mexico) to enter illegally in the United States over the wall. On the other hand, there is Sheriff Arpajo at Tent City in Phoenix, Arizona (USA) where is the jail for illegal immigrants; the Minutemen, a group of patriots who patrol the border and then the Samaritans, a couple of volunteers who distribute water in the desert for migrants who managed to cross the border. The second story takes place in the other part of the world in Mitrovica, in Kosovo, where a bridge divides the small town into two, the Serbian enclave in the north and the south inhabited by the Kosovan majority. In the course of a day, along the bridge that divides the two ethnic groups the stories of Serbs and Kosovars are interwoven. Two old men - who have lost their homes during the war - who live in the southern part of Mitrovica and try to cross the bridge with great fear every day to see again their homes occupied by others. The same fear that lives a Kosovar Muslim taxi driver who risks his life every day by crossing the bridge to reach the north of the city. On the other side of Mitrovica a group of young Serbian militants, confined in the north, feel threatened and without freedom in their country. Finally, three Serbian women who, under cover of the Kosovo police, can go to the south of the city after ten years to visit their Orthodox cemetery that was desecrated by the Kosovars. Dramatic stories of everyday life in Mitrovica, the Berlin of the Balkans: a testament to how difficult it is to break down the walls of hatred, the memory, the old ethnic and religious conflicts.

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