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Pink Subaru - Subaru rosa (2011)

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Pink Subaru - Subaru rosa (2011)



Regia/Director: Kazuya Ogawa
Sceneggiatura/Screenplay: Akram Telawe, Giuliana Mettini
Interpreti/Actors: Akram Telawe, Lana Zreik, Nidal Badarneh, Michal Yanai, Mantaro Koichi, Hassan Taha, Salwa Nakkara, Eli Maman, Merav Sheffer, Dan Toren, Akram Khoury, Nozomi Kawata, Giuliana Mettini
Fotografia/Photography: Hiroo Yanagida
Produzione/Production: Compact S.r.l., Revolution
Distribuzione/Distribution: Iris Film
censura: 104577 del 29-08-2011
Trama: Avere un'auto, in piccole città arabo-israeliane come Tayibe o palestinesi come Tulkarem, è fondamentale. In questo paese è di vitale importanza, per raggiungere i grandi centri di Gerusalemme o Tel Aviv, e potersene permettere una può diventare il sogno di una vita, l'auto stessa considerata come un essere umano, una compagna, una moglie. In Palestina molti acquistano auto giapponesi, robuste e spesso economiche, e la Subaru è una delle più diffuse. Il film trascina lo spettatore in uno scorcio di vita del protagonista, Elzober, vedovo quarantacinquenne e padre di due bambini: un uomo semplice, modesto, cuoco in un ristorante di sushi a Tel Aviv. Dopo 20 anni di risparmi il nostro può finalmente realizzare il suo, di sogno, comprare una Subaru Legacy nera metallizzata, nuova di zecca. Ma la sua gioia immensa non è destinata a durare, e il giorno dopo il ritiro dal concessionario, la macchina viene rubata. Nella sua città, Tayibe, scoppia il finimondo, e tutti cercano di dare una mano organizzando le ricerche, giusto per scoprire che l'auto non era ancora stata assicurata… Mahmoud, ex ladro d'auto, Jameel, il buffone della compagnia, Jordan e Esther, una coppia di ebrei sefarditi, Dani, il proprietario del ristorante, Sakura, la ragazza giapponese che ci lavora: tutti coinvolti, ognuno in modo diverso, e con la propria vicenda personale come contributo speciale. Seguiamo Elzober nel suo viaggio, attraverso sfasciacarrozze, matrimoni in bilico, maghe che leggono i fondi di caffè, banchetti sontuosi, agnelli poco collaborativi. Allo spettatore viene mostrato uno scorcio insolito di vita quotidiana degli arabi israeliani che vivono al confine con la West Bank. Dove si ride, si piange, si scherza, e si tira avanti, e dove, per una volta, la guerra non è l'argomento principale. Il focus è spostato sul lato comune del vivere, quello dei problemi di tutti i giorni, come sposarsi o accompagnare i bambini a scuola, quello del comico celato negli aspetti più universalmente banali. E, ovviamente, anche quello dei sogni.
Sinopsys: The car, in small Arab-Israeli towns like Tayibe or Palestinian like Tulkarem, is fundamental. In this country to own a car becomes of vital importance, in order to reach biggest cities like Jerusalem or Tel Aviv, and to be able to afford one becomes the dream of a lifetime, the car itself considered as a human being, a sort of wife. In Palestine many people buy a Japanese car, in order to save money, and Subaru is one of the most common. The film brings the audience into a few days in the life of Elzober, 45, a shy, modest widower and father of two, who works in a sushi restaurant in Tel Aviv and who can finally fulfill his dream: to buy a brand new black Legacy. His overwhelming joy is but not going to last: the very day after the purchase the car is stolen. In Tayibe, his hometown, a real fuss starts up, everybody helps out, sharing the panic of the little family, and all Elzober's friends arrive to organize the research, just before discovering that the car had not been insuranced yet… Mahmoud, former car thief, Jamil, trickster and good friend, Jordan and Esther, a Sephardic Jewish couple, Dani, the owner of the Japanese restaurant, Sakura, a Japanese girl working at the restaurant; everybody join the quest, each one involved in a peculiar way and bringing with him his own life and problems. We follow Elzober in his journey, among car-wreckers, weddings hanging in the balance, sorceresses who read the coffee-grounds, big banquets, the dreamlike Dead Sea scenery, Playstation challenges, not so cooperative lambs. We are shown an unusual glimpse of everyday life of Arab-Israeli living next to the West Bank border, where people laugh, cry, joke, and carry on, and where war exists, but is not, for once, the main theme: the focus is on the common side of life, of everyday concerns, like getting married and bringing children to school, of the comedy hidden among the most trivial and universal matters, and on dreams.

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