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Le ali del destino (2018)

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Le ali del destino (2018)



Regia/Director: Gianna Menetti, Vittorio Viscardi
Soggetto/Subject: Gianna Menetti, Vittorio Viscardi
Sceneggiatura/Screenplay: Gianna Menetti, Vittorio Viscardi
Interpreti/Actors: Valerio Peroni (Vito Sinisi), Adriano Aragozzini (Luigi Senior), Francesco Varlotta (Luigi Junior), Michele Disabato (Don Pasquale), Gianna Menetti (pronipote di Vito Sinisi), Filippo Rubbo (com.te Orazio Bernardini), Elisa Di Donna (Chiara Bernardini), Miriana Lettieri (zia di Angela), Stefania Lettieri (Giovanna), Carlotta Oreto (Angela), Melissa Summa (Anna)
Fotografia/Photography: Paolo Oreto
Musica/Music: Nico Fidenco
Montaggio/Editing: Vic Scavi
Produzione/Production: Cinemart Srls
censura: 112945 del 31-01-2018
Trama: LE ALI DEL DESTINO - 79’ Tratto da una storia vera “...il destino ci guida e ci riserba sempre e comunque delle sorprese che non si arrestano nell'attimo nel quale abbiamo fatto quelle scoperte, ma proseguono e si diramano in tanti rivoli: alcuni possiamo seguirli, altri li perdiamo nel tempo... e chissà, forse li ritroveremo.” "Le Ali del Destino" è il film sulla vita del Maresciallo Vito Sinisi, medaglia d'oro al Valore Militare durante la II Guerra Mondiale. Uno spaccato di vita italiana, un piccolo episodio della nostra storia, attraverso i ricordi di un ragazzo, classe 1907, con un gran desiderio: volare e cavalcare l'aria. E attraverso il racconto di suo nipote Luigi scopriremo i sogni, gli amori e le aspirazioni, di un giovane eroe lucano. Il film è scritto e diretto da Gianna Menetti e Vittorio Viscardi. Prodotto dalla Cinemart, ed è girato tra Roma e Ripacandida (PZ). L'idea di realizzare un film documento sulla vita di Vito Sinisi, è nata per caso, complice il caos mattutino romano. Può sembrare strano ma è una situazione realmente accaduta. Roma, una mattina nel più classico ingorgo stradale. Gianna Menetti mentre è ferma ad un incrocio, legge distrattamente una targa toponomastica che indica il nome della via che ogni mattina percorre. Via Vito Sinisi, zona nord di Roma. In quel nome c’è qualcosa di familiare. Stranamente quella targa attira Gianna, ed ecco riaffiorare dei ricordi che lei neanche sapeva di avere... rammenta che, bambina a Ripacandida, sua nonna ogni giorno cambiava i fiori appassiti con fiori freschi davanti ad una foto che poi baciava. Era una foto che ritraeva un aviere, suo fratello, morto durante un'azione di guerra nel 1941. Era Vito Sinisi, suo prozio. Quindi siamo partiti alla riscoperta di una storia familiare che per lunghi anni era stata dimenticata. Da Gianna stessa, che ricordava quei gesti della nonna, come un rito eccessivo, quasi fanatico. Ma si sa, i bambini non hanno quella percezione della morte e degli affetti che crescendo si forma. Crescendo si sviluppa quel senso della memoria, di appartenenza, di curiosità. E allora, chi era Vito? Quali ambizioni aveva? Qual'era il suo carattere? La curiosità è femmina e Gianna sapidamente ci ha coinvolti tutti. Tornare alle origini di una famiglia per noi è stata come una scoperta “archeologica” e trovare un personaggio che è vissuto in un altro tempo, con usi e costumi diversi, ci da uno spaccato di vita lucana, della genuinità di questa terra e della spontaneità della sua gente.

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