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Cronaca di un assurdo normale (2012)

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Cronaca di un assurdo normale (2012)

Bad Time



Regia/Director: Stefano Calvagna
Soggetto/Subject: tratto da om. libro
Sceneggiatura/Screenplay: Emanuele Cerquiglini, Gustav Kammerspiel
Interpreti/Actors: Stefano Calvagna (Stefano), Chiara Ricci (Teresa), Emanuele Cerquiglini [Emanuele Cerman], Claudio Vanni (Zelli), Roberta Maria Radossi (Laura), Bruno Pavoncello (Crimei), Cristiano Morroni (Petrini), Claudio Del Falco (Claudio), Fabio Farronato (Mister), Mattia Mor (Rollo), Francesco Primavera (Tiberis), Bianca Toso (madre di Stefano), Susanna Giordano (Susanna), Georgia Viero (agente Molinari), Giorgia Scardamaglia (infermiera), Nazzareno Bomba, Niccolò Calvagna (figlio di Stefano)
Fotografia/Photography: Dario Germani
Musica/Music: The Big Waves
Costumi/Costume Design: Mara Bordigoni, Giulia Tomassini
Scene/Scene Design: Federica De Felici
Suono/Sound: Fabio Ancillai
Montaggio/Editing: Luca Striano
Produzione/Production: Poker Entertainment S.r.l.
Distribuzione/Distribution: Poker Entertainment
censura: 106083 del 30-03-2012
Altri titoli: Bad Time
Trama: Dopo aver subito un tentato omicidio, 7 colpi di pistola nella notte del 17 febbraio 2009 all'uscita di un teatro a San Saba a Roma, Stefano Calvagna viene arrestato e portato in carcere, dove trascorre un lungo periodo di detenzione. Per circa due anni la sua vita è completamente divorata dalla detenzione a Regina Coeli, dagli arresti domiciliari, dal tribunale, finché nel 2011 decide di riemergere dall'abisso e riprendere la propria vita artistica.
Sinopsys: One day the director Stefano Calvagna, victim of an attempted murder, is arrested and taken to jail. It is the beginning of the nightmare opening the doors of hell, so far from his own imagination as real and shocking. Stefano, in person, gives voice to the feeling of being uprooted, forced to bear away from his family and his world. The man, exhausted by deprivation of liberty and morally and physically devastated by the experience of the prison, began a dialogue with himself for being able to accept such suffering, and only subsequently reconstructs the causes of his predicament. He does so by deciding to tell the story of his personal legal matter with the help of people who do not judge the errors of mankind, but who decide to help the filmmaker. The result is a portrait of a greedy and corrupt society, where individuals are worth less than nothing.

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