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Gli anni delle immagini perdute - Pagine di un diario veneziano (2013)

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Gli anni delle immagini perdute - Pagine di un diario veneziano (2013)

The Year of Lost Images



Regia/Director: Adolfo Conti
Fotografia/Photography: Eugenio Persico
Musica/Music: Pasquale Catalano
Montaggio/Editing: Eugenio Persico
Produzione/Production: Doc Art.
Distribuzione/Distribution: Istituto Luce Cinecittà srl
censura: 106952 del 17-01-2013
Altri titoli: The Year of Lost Images
Trama: Gli Anni delle Immagini Perdute" delinea il ritratto umano e artistico di Valerio Zurlini, scomparso il 26 ottobre 1982, poche settimane dopo aver partecipato come giurato al 50° Festival del Cinema di Venezia. Zurlini sapeva di essere malato e aveva dedicato gli ultimi mesi di vita alla scrittura del proprio testamento spirituale, che uscirà postumo col titolo Gli Anni delle Immagini Perdute. Un bilancio esistenziale spietato, il racconto di un mondo che cambia in modo irreversibile, un appello struggente in difesa del cinema d'autore. Come nel libro così in questo film, Zurlini racconta se stesso in prima persona. Secondo uno studiato "disordine" cronologico, il regista ripercorre gli episodi più importanti della propria vita, indica le ragioni del suo cinema, ricorda gli artisti che l'hanno formato. Soprattutto Zurlini denuncia le "Immagini Perdute", i tanti film cioè che egli scrisse e preparò senza riuscire a portarli a compimento. Tra il 1962 (anno del Leone d'Oro per Cronaca familiare) e il 1982 Zurlini gira solo quattro film, mentre decine sono i progetti che rimangono sulla carta. "Gli Anni delle Immagini Perdute" torna nei luoghi in cui Zurlini amava ritirarsi a vivere, raccoglie le testimonianze di amici e collaboratori, ripropone il repertorio di interviste e conversazioni del regista, nel tentativo di capire le cause di questo forzato e fatale "silenzio" produttivo.
Sinopsys: Gli anni delle immagini perdute is the portrait of Valerio Zurlini, who died in October 1982, a few weeks after serving as a jury member at the 50th Venice Film Festival. Zurlini knew he was ill and had dedicated the last months of his life to writing his spiritual will, which would be released posthumously as Gli anni delle immagini perdute. It is a pitiless existential final account, the story of a world that has changed irredeemably, an anguished appeal in defence of auteur cinema. The director harks back to the most important events of his life, reveals the motivations behind his filmmaking and remembers the artists who shaped him. Above all he talks about the "Immagini Perdute" (lost images): the numerous films he wrote and prepared without managing to make them. Gli anni delle immagini perdute returns to the places where the director loved to retreat, it brings together the stories of friends and associates and contains a repertoire of interviews and conversations with the director in an attempt to understand the reasons for this enforced and fatal productive "silence".

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