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Dolce di latte (2014)

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Dolce di latte (2014)



Regia/Director: Gianni Leacche
Soggetto/Subject: Gianni Leacche, Massimo Bonetti
Sceneggiatura/Screenplay: Gianni Leacche, Massimo Bonetti, Fabio Clemente
Interpreti/Actors: Massimo Bonetti (Giancarlo Palmi), Claudio Botosso (Edoardo D'antona), Benedicta Boccoli (Lucrezia Gerli Cao di San Marco), Carla Magda Capitanio (Francesca Aquilani), Antonino Iuorio (Enrico Ghezzi), Sergio Fiorentini (Romolo Palmi), Claudio Bigagli (Giovanni Scola), Cinzia Carrea (Renata Palmi), Edoardo Velo (Edoardo Velo), Eleonora Pariante (analista), Gianni Leacche (Vittorio Cecchi Gori), Roberto Bacchetti (Mario), Valeria Ascione (aspirante attrice)
Fotografia/Photography: Gunther Pariboni
Musica/Music: Rolando Gabriele
Costumi/Costume Design: Eleonora Mei
Scene/Scene Design: Eugenio Ulissi
Suono/Sound: Paolo Piras
Montaggio/Editing: Pierpaolo Centomani
Produzione/Production: Societ? per Artisti Film
censura: 108543 del 09-06-2014
Trama: Attraverso l'amicizia tra due attori del cinema, la storia si svolge in una settimana, in un quartiere storico della periferia di Roma, nel torrido caldo d'agosto, Giancarlo e Edoardo, due attori quasi cinquantenni, sono ancora ben determinati a realizzare il proprio sogno. Ma ai due basta poco per rendersi conto di quali limiti e inefficienze esistano nel sistema cinematografico italiano, dalla mancanza di leggi adeguate, al clientelismo, agli avidi interessi personali. E mentre il primo non cede alle pressioni della famiglia che lo vuole sistemato alla guida di un taxi, come pap?, l'altro ? alle prese con un provino su Enrico Fermi e con un forte stato depressivo causato dall'insoddisfazione professionale. Controcanto alla vacuit? del mondo dello spettacolo sono la 'nobile' Lucrezia e la pratica Francesca le quali riescono a riempire la vita dei due amici risollevandoli, almeno in parte, dalle loro frustrazioni individuali. Tra situazioni comiche e paradossali, un ruolo importante ? svolto dal quinto personaggio, il regista controcorrente 'Enrico Ghezzi', da anni impegnato nella lotta contro l'invasione del sottoprodotto hollywoodiano che ha occupato militarmente multiplex e multisale e che militarmente va combattutto 'con ogni mezzo necessario' in nome del cinema serio, d'arte e di qualit?. Il suo personaggio sintetizza bene la provocazione del film: il rifiuto delle logiche del cinema attuale e il desiderio di volgere lo sguardo verso i giganti del passato, quei registi che tra gli anni 50 e 70 hanno raccontato in modo autonomo e completo la realt? del paese.

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