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Reality News (2014)

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Reality News (2014)



Regia/Director: Salvatore Vitiello
Soggetto/Subject: Salvatore Vitiello
Sceneggiatura/Screenplay: Salvatore Vitiello, Serena Bernardi
Interpreti/Actors: Giovanni Alzando, Giovanni Biscione, Antonio De Rosa, Antonio Friello, Carolina Gamini, Antonio Gargiulo, Ornella Grassi, Marta Nuti, Andrea Pirolli, Giulia Rupi
Fotografia/Photography: Mark Melville
Musica/Music: Anthony Sidney
Suono/Sound: Matteo Bennici
Montaggio/Editing: Salvatore Vitiello
Produzione/Production: Scuola Nazionale di Cinema Indipendente Ass. Culturale
censura: 108621 del 30-06-2014
Trama: Nove attori e il loro autista si svegliano in una stanza di un casolare abbandonato. Finestra e porte bloccate. Qualcuno ? legato. Attimi di silenzio irreale. Poco a poco, iniziano a prendere coscienza e da qui inizia il loro dramma. Sono confusi, storditi. Hanno un vago ricordo del viaggio che stavano affrontando. Il clima ? molto teso. Non comprendono le ragioni n? i fatti che li hanno condotti l?, in quella stanza senza via d?uscita. Si sentono come se stessero vivendo un sogno. Primi attacchi di panico, spavento e sgomento generale. A chi, per reazione, manca l?aria e trema; chi gesticola freneticamente; chi inizia a parlare di continuo o chi vive immobile, nel silenzio, questa situazione senza trovare spiegazioni. Improvvisamente si sente un rumore di un lucchetto che si apre. Dalla porta entrano, con passo deciso e minaccioso, sei guerriglieri armati, dal viso coperto. Uno di loro ha una telecamera che posiziona di fronte agli attori. Attimi di terrore. Adesso la situazione appare pi? chiara: la compagnia di attori e il loro autista sono vittime di un rapimento. Una delle attrici viene obbligata, con violenza, a leggere un messaggio davanti alla telecamera: ?Studenti coranici annunciano al mondo il rapimento di dieci uomini e donne?. Il senso di angoscia si fa sempre pi? forte tra gli attori. Non riescono a capire i motivi del loro sequestro. L?unica spiegazione pare essere quella legata al motivo del loro viaggio. Erano partiti con l?intento di diffondere un messaggio di pace nei paesi di guerra attraverso il loro spettacolo. Probabilmente il voler diffondere la cultura italiana nel mondo come simbolo di democrazia ? stato percepito, invece, come una minaccia da qualcuno. Negli studi televisivi di Channel One arriva un pacco. Contiene le immagini del rapimento. I sequestratori offrono l?esclusiva a quest?emittente a patto che le immagini vengano trasmesse 24 ore su 24 e che facciano rapidamente il giro del mondo. Il direttore di Channel One pensa immediatamente ai soldi che potrebbe produrre un affare del genere. Cos?, dopo pochi giorni, le TV del mondo mandano in onda non-stop le immagini dei rapiti a loro totale insaputa. I telespettatori sono interessati alla vicenda. Le televisioni, sempre accese, rendono loro partecipi del dramma vissuto dagli attori. L?idea di mandare in onda 24 ore su 24 un rapimento con il fine di avvicinare i telespettatori alla drammaticit? dell?evento, sembra rivelarsi vincente. Il programma ? seguito assiduamente. Incuriosiscono la personalit? degli attori e i legami sentimentali che si stanno creando tra di loro. Commenti talvolta superficiali e cinici, talvolta profondi perch? consapevoli del dramma vissuto dai prigionieri, fanno raggiungere all?audience picchi altissimi. Sociologi ed esperti della televisione si interrogano sul fatto se sia giusto o meno violare la privacy dei sequestrati fino a questo punto. Nel casolare il clima ? sempre pi? teso. Gli attori subiscono continui maltrattamenti da parte dei guerriglieri. Il mimo della compagnia, completamente confuso e quasi staccato dalla realt? che sta vivendo, inizia a mimare i comportamenti dei guerriglieri rischiando di essere sparato in testa. Ad una di loro viene persino tagliato un dito. Attimi tragici, di attesa e speranza. La prigionia forzata, la convivenza costretta e la paura provocano mutamenti profondi nel comportamento degli attori e nei rapporti fra di loro. Soprattutto la paura. La violenza dei guerriglieri convince gli attori che i motivi del sequestro sono legati ad un ideale, a qualcosa che v? oltre il riscatto economico. Cos?, il terrore di non uscire vivi da quella situazione mette gli attori di fronte alle loro verit? pi? intime, costringendoli quasi, a condividere i segreti pi? nascosti del loro passato, tutto quello che non sono mai riusciti a dire o a fare. La ragazza pi? giovane confida all?autista di essere vergine e perde poi, la sua verginit?, proprio con lui in quel casolare, perch? la situazione la spinge ad aprirsi e a confidargli il suo segreto. Un altro attore riesce a prendere coraggio e a confessare la propria omosessualit? e c?? chi descrive il trauma subito da bambina. Situazioni umane prive di filtri, autentiche, descritte esattamente come sentite si svelano progressivamente durante la prigionia. Gli attori si confessano, completamente inconsapevoli di essere in onda, ormai, in tutte le TV del mondo. La gente da casa sembra preoccuparsi pi? per l?omossesualit? presunta di uno dei prigionieri o per la perdita della verginit? in diretta che del dramma vissuto dagli attori. Ossessionati morbosamente da quelle immagini private, i telespettatori continuano a commentare con fredda ironia, lontani dalla tragedia. Gli attori vivono il sequestro come un incubo: l?attesa e la speranza che possa finire sembrano non avere fine. Nascono tra loro, incomprensioni e scontri sempre pi? forti. Si creano situazioni di imbarazzo e abbrutimento. Esplosioni di rabbia e intolleranza fanno sprofondare gli attori in un clima sempre pi? cupo, pesante. I rapporti tra loro iniziano a raffreddarsi. La complicit? e la voglia di restare uniti per darsi forza iniziano a svanire. Prevalgono la tragedia e il senso di sopravvivenza individuale. Nel frattempo gli indici di ascolto cominciano ad abbassarsi. Le persone sono stanche di seguire una vicenda che pare non avere fine. Improvvisamente da Channel One: una novit? spiazzante sul sequestro. Un giornalista, da indiscrezioni, afferma che esiste la possibilit? che il rapimento da parte dei guerriglieri sia una montatura realizzata da un'importante e famosa produzione. Immediatamente gli indici d?ascolto ritornano alle stelle. La notizia non ? certa ma basta per riaccendere animosamente la curiosit? dei telespettatori. C?? ancora chi crede nell?autenticit? dei fatti, nel dramma reale vissuto dalla compagnia, ma molti pensano subito al rapimento come ad una farsa creata apposta, con attori ingaggiati e addirittura pagati per questo. I giornalisti di tutto il mondo si chiedono chi possano essere produttori cos? cinici e astuti da inventarsi una montatura del genere, e dove siano. Adesso veramente non si parla d?altro. Le persone da casa sembrano impazzite: ogni mossa, ogni gesto e parola dei rapiti ? osservato ossessivamente, per cercare di capire quale sia la verit?. Il dubbio tra spontaneit? e recita causa nei telespettatori comportamenti e commenti morbosi relativi alla vicenda. Una produzione che ha creato il rapimento e che sta? speculando su questo fatto esiste davvero. Ma alla totale insaputa dei sequestrati, che vivono pienamente e tragicamente tutta la situazione. Sono i guerriglieri i ?veri attori?. Sono loro ad essere stati ingaggiati dalla produzione. La montatura ? nata per scopi economici. Infatti, ora, come non mai, i produttori sono diventati ricchissimi grazie ai guadagni derivanti dal pagamento per spazi pubblicitari offerti da importanti multinazionali. L?opinione pubblica non ? assolutamente a conoscenza di tutto questo. Improvvisamente, nel casolare, uno degli attori vede un topo correre e poi scomparire, dietro un grosso mobile. Scoprono cos? una porta. Cambio improvviso dei loro stati d?animo. Ora sono mossi dalla speranza di poter fuggire da quell?incubo. Uno degli attori, che durante la prigionia si ? fatto notare per le sue doti di manipolatore, riesce a convincere un?altra attrice a prestarsi al suo piano: sedurre i guerriglieri per distrarli, mentre gli altri tentano di aprire la porta bloccata. La donna si affida alle parole dell?amico ma finisce con l?essere violentata dai guerriglieri facendo sprofondare l?intero gruppo di attori in un?angoscia e impotenza ancora pi? devastante di quella vissuta fin?ora. Gli attori sono stremati. Come dal primo giorno, Come dal primo giorno, anche questa volta, tutte le televisioni del mondo stanno mandando in onda l?accaduto. La violenza per? non ? in diretta perch? avviene in un?altra stanza. Si sentono solo le urla della donna violentata. Questo provoca in alcuni telespettatori il forte dubbio che sia tutta una finzione. Freddi e impassibili alla drammaticit? dell?evento, i telespettatori si preoccupano solo dell?autenticit? della trasmissione e, rivolti alla televisione, incitano a mostrare le immagini della donna durante lo stupro. Nascono movimenti di protesta da parte di parenti e amici delle vittime che insistono per far luce su tutta la vicenda. I governi iniziano a fare notevoli pressioni per arrivare alla verit?. Prima di essere scoperti, i produttori decidono di smantellare la trasmissione e di lasciare immediatamente gli studi televisivi, allestiti all?interno del casolare. Diffondono solo un comunicato con cui rivelano l'ubicazione esatta dei rapiti. La prigionia degli attori ? ormai al suo termine. Channel One, l?unica emittente a conoscenza del luogo del sequestro, manda due dei suoi giornalisti sul posto, per riprendere l?uscita in diretta dei rapiti. Gli opinionisti si chiedono fino a che punto pu? spingersi un programma per raggiungere il successo, dove sono i limiti dell'etica e del giornalismo. La via d?uscita ? l?, davanti agli attori. La porta ? stata finalmente aperta, ma nessuno riesce per i forti traumi emotivi subiti, a valcarne la soglia. Gli attori sono al limite della resistenza. Come bloccati psicologicamente, si muovono nella stanza, perduti, sconvolti. Un attore ha la febbre altissima; in preda a un collasso rischia di andare in coma e dopo momenti strazianti e di delirio muore. Gli altri attori gli si avvicinano, chiusi nel loro dolore, piangendo e abbracciandosi. Si creano comportamenti irrazionali dettati dalla paura. Un attore, solitamente il pi? silenzioso del gruppo, inizia improvvisamente a mimare qualcosa, interrompendo di getto i suoi gesti con un fiume di parole. Confessa il suo dolore pi? grande: aver lasciato morire, sola, la nonna con cui aveva vissuto tutta la vita, per rincorrere la carriera. Scosso per l?averlo ammesso per la prima volta anche a se stesso, smette di parlare per poi riprendere a mimare uno dei suoi pezzi pi? famosi: ?le lacrime della nonna?. Il pubblico da casa non capisce le ragioni per cui gli attori ancora non escono dalla porta; annoiati perch? non succede niente,i telespettatori continuano a commentare, distaccati dal dramma, sempre rivolti allo schermo facendo addirittura il tifo per un attore in particolare. Lentamente, psicologicamente distrutti ma come risvegliati dalla speranza dopo tanta poeticit? e commozione per il mimo, gli attori si trascinano finalmente fuori dalla stanza. Come se adesso avessero di nuovo uno scopo. Escono tremanti e, accecati dalla luce, si cercano con aria affranta, triste. Intravedono i due giornalisti e qualche parente l? con loro. Non capiscono il motivo ma subito scoprono di essere famosi. Tutto il mondo li conosce, sa? le loro verit? pi? intime, a loro insaputa. Tra imbarazzo, rabbia e vergogna, gli attori continuano a trascinare i loro corpi, senza una meta. Sconvolti e completamente svuotati da quel vissuto, storditi da quelle atroci verit?, gli attori spariscono nella polvere e nel silenzio assoluto. Forse, solo adesso, viene avvertita dalla gente la vera portata della tragedia.

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