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La zuppa del demonio (2014)

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La zuppa del demonio (2014)



Regia/Director: Davide Ferrario
Soggetto/Subject: da un'idea di Sergio Toffetti
Sceneggiatura/Screenplay: Giorgio Mastrorocco, Davide Ferrario
Musica/Music: Fabio Barovero
Suono/Sound: Vito Martinelli
Montaggio/Editing: Cristina Sardo
Produzione/Production: Rossofuoco S.a.s.
Distribuzione/Distribution: Microcinema S.p.A.
Vendite all'estero/Sales abroad: Rai Com
censura: 108725 del 29-07-2014
Trama: "La zuppa del demonio" ? il termine usato da Dino Buzzati nel commento a un documentario industriale del 1964, Il pianeta acciaio, per descrivere le lavorazioni nell'altoforno. Cinquant'anni dopo, quella definizione ? una formidabile immagine per descrivere l'ambigua natura dell'utopia del progresso che ha accompagnato tutto il secolo scorso. ? questo il tema del nostro film: l'idea positiva che per gran parte del Novecento (almeno fino alla crisi petrolifera del 1973-74) ha accompagnato lo sviluppo industriale e tecnologico. Perch? ? facile oggi inorridire davanti alle immagini (proprio de Il pianeta acciaio) che mostrano le ruspe fare piazza pulita degli olivi centenari per costruire il tubificio di Taranto che oggi porta il brand dell'ILVA: eppure per lungo tempo l'idea che la tecnica, il progresso, l'industrializzazione avrebbero reso il mondo migliore ha accompagnato soprattutto la mia generazione, quella nata durante il miracolo economico italiano. Per raccontare questa eccentrica epopea abbiamo deciso di evitare commenti di storici, interviste ad esperti e didatticismi vari. Abbiamo preferito andare alla sorgente, usando i bellissimi materiali dell'Archivio Nazionale del Cinema d'Impresa di Ivrea, dove sono raccolti cento anni di documentari industriali di tutte le pi? importanti aziende italiane. Abbiamo fatto parlare il film con le loro voci e le loro immagini, riservando al montaggio il compito di esprimere il nostro punto di vista di narratori. Quello che pi? ci interessava, non era svolgere un discorso storico, politico o sociologico: ma provare a restituire il senso di energia, talvolta irresponsabile ma meravigliosamente spencolata verso il futuro, che ? proprio ci? di cui sentiamo la mancanza oggi. Non per macerarsi in una mal riposta nostalgia: ma per capire come siamo arrivati dove stiamo ora.
Sinopsys: La zuppa del demonio is an expression used by Dino Buzzati in a 1964 documentary to describe the production of steel in the blast furnaces of Taranto. An irresistible metaphor for the utopia of industrial and technological progress as a solution to humanity's problems for both the capitalist world and the communist one: a utopia that accompanied much of the 20th century. This film, made with footage from the Archivio Nazionale del Cinema d'Impresa in Ivrea, that sets out to tell the story of progress in Italy, from the early years of the 20th century until the beginning of the seventies, when environmentalism and the first major oil crisis marked the divide between a before and an after. From the great works of the second decade of the century to the rush to electrification to permit the development of large-scale industry, Fascism and the wartime production of FIAT, reconstruction after the war and the emergence of new industries in the fifties, the city in the factory and the Piedmontese models of FIAT and Olivetti, the search for new sources of energy in Italy and abroad in the sixties and the pioneering work in the fields of computer science and nuclear power. An idea of a "better future" that seems dramatically faraway today: it is for this very reason that it has become even more necessary to investigate the imagery produced by this extraordinary universal utopia.

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