Uno a te, uno a me, uno a Raffaele (1995)
Torna indietro Uno a te, uno a me, uno a Raffaele (1995)One for Me, One for You, One for Raffaele
Regia/Director: Jon Jost Soggetto/Subject: Jon Jost Sceneggiatura/Screenplay: Jon Jost Interpreti/Actors: Eliana Miglio (Costanza), Lucia Gardin (Lucia), Maria Victoria Arenillas (Cecilia), Pier Paolo Capponi (avvocato), Nicola Pistoia (portiere), Daniele Formica (operaio società elettrica), Lino Salemma (Carlo), Flaminia Lizzani (Flaminia), Giovanni Bosco D'Astore (vigile urbano), Filomena Cambi (sig.ra ascensore) Fotografia/Photography: Jon Jost Musica/Music: John English Montaggio/Editing: Benni Atria Suono/Sound: Theo Eshetu Produzione/Production: Alia Film, RAI-Radiotelevisione Italiana (Rete 3) Distribuzione/Distribution: Alia Film censura: 90173 del 24-05-1995 Altri titoli: One for Me, One for You, One for Raffaele Trama: Non ricordo con precisione come e quando è cominciato. Forse l'estate del 1992, quando hanno ammazzato Falcone, e dopo Borsellino. Si, fu un colpo tremendo, ma subito dopo, a pensarci bene, non eravamo colpiti per niente nemmeno sfiorati. Erano cose normali. Niente di veramente speciale. Fingemmo tra di noi che fosse qualcosa di straordinario, ma allo stesso tempo pensavamo e dicevamo "vedrai che non cambia nulla, non può cambiare". Passò del tempo. Più cose sapevamo e vedevamo, più diventavamo ciechi e freddi. In Parlamento erano cominciate le grandi manovre, e noi pensavamo: "ecco, ora fermeranno tutto, si aggiusteranno le cose tra loro". E quando ia prima bomba è esplosa mettemmo fuori tutto il nostro orrore, o almeno quel po' che c'era rimasto, e allora dicemmo "ecco, sono loro che ricominciano, vogliono bloccare tutto, vogliono che la gente viva accucciata nella paura e rinunci e che tutto rimanga uguale". Poco alla volta, con il passare delle settimane e dei mesi, mentre continuavamo a ripeterci che niente poteva cambiare, ecco che era cambiato tutto. Eravamo diventati degli altri senza accorgercene e senza nemmeno volerlo. Ma adesso, eravamo pieni di stupore e di spavento: la, in fondo allo specchio, c'eravamo noi, nudi, spogliati di tutte quante le nostre bugie. Ci piacque. Come bambini che hanno paura della loro immagine e scappano, ci voltammo per non vedere più. Sinopsys: I don't remember exactly how and when it began. May be the summer of 1992, when they killed Falcone, and, not long afterwards, Borsellino. It seemed like a terrible blow at the time, but if I really think about it, we weren't hit at all, not even grazed. It was all so normal. Nothing very special. We pretended among ourselves that it was something extraordinary. But at the same time we thought and said "Watch: nothing's going to change. Nothing could ever change". Time passed. The more we knew, the more we saw, the blinder and colder we grew. There were sweeping political maneuvers in Parliament and we thought: "That's it. Now they'll stop everything, they'll work things out among themselves". Then, when the first bomb went off, we eliminated the last bit of horror we were capable of and said: "There they go again, starting up again. They want to block everything, they want people to live crippled by fear. They want thing to stay just the way they've always been". Little by little, as weeks passed months passed, and we continued to repeat that nothing would ever change, we suddenly noticed that everything had changed. Somehow without noticing, without really wanting to, we had become them. Now we were astounded, frightened: there we were, in the mirror, there in the background, stripped bare of all our lies. Like children who run away, frightened by their own reflections, we turned our backs so we wouldn't see ourselves any more. |
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