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L'ombra del gigante (2000)

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L'ombra del gigante (2000)

The Shadow Of The Giant



Regia/Director: Roberto Petrocchi
Soggetto/Subject: Roberto Petrocchi, opera
Sceneggiatura/Screenplay: Roberto Petrocchi, Riccardo De Luca, Riccardo De Luca
Interpreti/Actors: Margherita Buy, Arnaud Arbessier, Marisa Solinas, Fausto Biefeni-Olevano, Nicolò Rapisarda, Franco Fantasia, Anna Testa, Anna Lelio, Giuseppe Miele, Fabio Mellone, Tony Matera
Fotografia/Photography: Camillo Bazzoni
Musica/Music: Andrea Morricone
Costumi/Costume Design: Maria Luisa Di Giovanni
Scene/Scene Design: Andrea Bolognini
Suono/Sound: Massimo Casseriani
Montaggio/Editing: Paolo Benassi
Produzione/Production: Cinema e Società
Distribuzione/Distribution: Istituto Luce S.p.A.
Vendite all'estero/Sales abroad: Adriana Chiesa Enterprises
censura: 94272 del 09-03-2000
Altri titoli: The Shadow Of The Giant
Trama: Ci troviamo alla fine del diciannovesimo secolo in un castello abbandonato dove un capitano sorveglia un prigioniero misterioso. Non si è a conoscenza delle ragioni per le quali il prigioniero è stato preso, si sa solo che il crimine commesso è talmente grande che alla sua morte l'intero castello verrà distrutto. La giovane moglie del capitano, Adele riesce a combattere la solitudine della sua vita al castello suonando il piano. Un giorno, la donna ode il suono di un violino proveniente proprio dalla cella del prigioniero. Come per una strana ossessione, Adele è spinta magicamente a rispondere a queste note con il suono del suo pianoforte. Pallida e vestita di nero, Adele si siede continuamente di fronte al piano. Divaga quando il marito le domanda notizie del loro figlioletto. La musica che condivide con il prigioniero la unisce passionalmente a lui quasi fino a consumarla. L'agonia del loro desiderio si riflette nella pazzia di questa stessa musica.
Sinopsys: It is the late nineteenth century and in a remote and forbidding castle, a military captain is in charge of a mysterious prisoner. Nothing is known about the prisoner except that his crime is so great, that on his death the very castle will be destroyed. The captain's young wife Adele is terribly isolated in this outpost and can only play the piano to fight her loneliness. Then in a miraculous moment, she suddenly hears the notes of a violin piece the walls of the prisoner's cell. Slowly, obsessively, Adele is drawn into the spell of responding to the notes with her playing. Deathly pale in a black velvet gown, she sits constantly before the piano. She whispers distractedly to her officer husband when he questions her about their young son. The music she shares with the prisoner becomes a fatal all -consuming passion. The agony of their desire is reflected in the maddening, compulsive music of their longing.

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