Il compagno americano (2003)
Torna indietro Il compagno americano (2003)The American Comrade
Regia/Director: Barbara AM. Barni Soggetto/Subject: Barbara AM. Barni Sceneggiatura/Screenplay: Barbara AM. Barni Interpreti/Actors: Hugh O'Connor, Giulio Base, Tosca D'Aquino, Nancy Brilli, Augusto Zucchi, Franco Diogene, Elisabetta Rocchetti, Adriana Russo, Barbara Begala, Ivano De Matteo, Marco Blanchi, Ursula Bachler, Umberto Bellissimo, Massimo Cimaglia, Robert Dawson, Bruno Carriello, Adriano Evangelisti, Daniele Gongiaruk, Paolo Lanza, Aldo Massasso, Guido Berti, Veronica Niccolai, Beatrice Palme, Robert Purvis, Francesca Rizzi, Roberto Attias Fotografia/Photography: Ennio Guarnieri Musica/Music: Paolo Rustichelli Costumi/Costume Design: Enrica Barbano Scene/Scene Design: Marco Dentici Suono/Sound: Piero Parisi Montaggio/Editing: Adriano Tagliavia Produzione/Production: Metropolis Film (1997) Distribuzione/Distribution: Gruppo Minerva International Vendite all'estero/Sales abroad: Gruppo Minerva International censura: 96865 del 24-01-2003 Altri titoli: The American Comrade Trama: Nel giugno del '40, un emissario del Centro Esteri Comunista, arriva clandestinamente da Parigi in Italia con il segreto intento di risvegliare "la bella addormentata" dai venti anni di sonno in cui l'ha tenuta il regime. Costui che ha il vezzo di terminare ogni riunione al grido di "Viva la rivoluzione !" finirà per un errore tragicomico - sul set del primo 'rivoluzionario' film italiano a colori. Qui sarà scambiato per "l'uomo del colore" mandato dagli stabilimenti americani della Technicolor, e ben presto diventerà, grazie alla sua stralunata laconicità, l'unico responsabile delle sorti artistiche del film. Sinopsys: In June of '40, an emissary from the Cominterm, the Soviet committee for communism abroad, travels undercover from Paris to Italy with the top-secret mission of reawakening "Sleeping Beauty" from its twenty years of sleep under the Fascist regime. In a tragicomic error, the man who ends every meeting with the cry of "Long Live the Revolution!" winds up on the set of Italy's first film in 'revolutionary' Technicolor. Here, he is mistaken for the "colour man", meaning the technician sent by the Technicolor company in America, though he quickly becomes - thanks to his zany, tight-lipped ways - the individual responsible for the artistic success or failure of the film. |
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