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Non mi basta mai (2001)

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Non mi basta mai (2001)

I Can't Get Enough



Regia/Director: Guido Chiesa, Daniele Vicari
Soggetto/Subject: Guido Chiesa, Daniele Vicari, da un'idea di Piero Perotti
Sceneggiatura/Screenplay: Guido Chiesa, Daniele Vicari
Interpreti/Actors: Adelina Arcidiaco, Giulio Calcinari, Stefano Canapa, Vittoria Castagneto, Maida Cuselli, Ezio Gamba, Antonio Lapomarda, Enrico Mandirola, Simona Marocco
Fotografia/Photography: Gherardo Gossi
Musica/Music: Giuseppe Napoli
Montaggio/Editing: Luca Gasparini
Suono/Sound: Giuseppe Napoli
Produzione/Production: Brooklyn Films, Associazione Emilio Pugno
Distribuzione/Distribution: Pablo Distribuzione Indipendente
Vendite all'estero/Sales abroad: Pablo Distribuzione Indipendente
censura: 95067 del 04-01-2001
Altri titoli: I Can't Get Enough
Trama: I "35 giorni" di sciopero alla Fiat di Torino con la sconfitta del movimento dei lavoratori, fu la conclusione di un periodo durato 10 anni, di tensione sociale e conflitti tra il movimento e la principale industria italiana. Significò anche la fine dell'utopia della rivoluzione in Italia. Per migliaia e migliaia di lavoratori fu l'inizio di un dramma umano ed esistenziale. Il documentario si concentra su cinque ex operai che svolgono nuove creative professioni fuori dal sistema dell'industria, ma non hanno cambiato il loro punto di vista sociale e politico. La loro vita sfida l'idea che la nostalgia o il pessimismo siano le uniche chance lasciate alla gente che crede nei cambiamenti sociali.
Sinopsys: The "35 days" strike in Turin. The defeat of the workers' movement, was the conclusion a 10 years long period of social turmoil and struggle between the movement and the main Italian industrial company. It also meant the end of the revolutionary utopia in Italy. For thousands and thousands of workers it was the beginning of an existential and human drama. The documentary is based on five former factory workers that have nowadays new creative jobs outside the industrial system, but haven't changed their political and social views. Their very own lives defy the idea that either nostalgia or pessimism are the only chances left for people who believe in social changes.

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