Regia/Director: Francesco Maselli Soggetto/Subject: Francesco Maselli, lib. isp. al libro "Il nome del barbone", da libro di Federico Bonadonna Sceneggiatura/Screenplay: Francesco Maselli Interpreti/Actors: Massimo Ranieri, Ornella Muti, Letizia Sedrick Fotografia/Photography: Felice De Maria Musica/Music: Angelo Talocci Costumi/Costume Design: Lina Nerli Taviani Scene/Scene Design: Marco Dentici Montaggio/Editing: Olivia Orlando Suono/Sound: Marco Lazzaro Produzione/Production: A.K.S. All Kind of Stuff Distribuzione/Distribution: Istituto Luce S.p.A. censura: 101188 del 09-11-2007 Altri titoli: Civico zero Trama: Civico 0 presenta già nel titolo tutta la drammatica realtà che vuole raccontare il film. Senza tetto, senza fissa dimora, non rintracciabili ad un domicilio. Nessun destinatario. Chi mai potrebbe cercare qualcuno che non esiste? Questa è la condizione in cui vivono milioni di persone in tutto il mondo, persone destinatarie solo di sofferenze e stenti. Il film è girato a Roma dove ci sono 10.000 senza fissa dimora e 2.000 barboni. Ma questi dati in realtà non interessano: Roma serve esclusivamente come simbolo per un discorso più generale che riguarda i processi di globalizzazione liberista che stanno letteralmente distruggendo le esistenze di milioni e miliardi di esseri umani. Le immagini tragiche di individui e detriti che produce una grande città occidentale ci parlano di un problema più grande e profondo. Sinopsys: The very title of Civico 0 sums up the dramatic story of the film. The homeless, vagrants, those with no known address. Return to sender: but what can you hope to receive if you do not exist? This is the status of millions of people throughout the world who are destined to receive nothing but suffering and affliction. The film was shot in Rome, where there are more than 10,000 homeless people and 2,000 vagrants. But the statistics are not the point: Rome is merely a symbol for a more general discussion of the process of liberalist globalisation that is literally ruining the existence of millions of human beings. The tragic images of the people and refuse churned out by a major Western city point to a larger and more pressing problem.
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