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Io speriamo che me la cavo (1992)

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Io speriamo che me la cavo (1992)

Me, Let's Hope I Make It



Regia/Director: Lina Wertmüller
Soggetto/Subject: Lina Wertmüller, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Alessandro Bencivenni, Domenico Saverni, opera
Sceneggiatura/Screenplay: Lina Wertmüller, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Alessandro Bencivenni, Domenico Saverni
Interpreti/Actors: Paolo Villaggio, Isa Danieli, Gigio Morra, Sergio Solli, Ester Carloni, Mario Bianco (Nicola), Francesco Borruto (Peppinello), Annarita D'Auria (Lucietta), Maria Esposito (Rosinella), Ciro Esposito (Raffaele), Dario Esposito (Gennarino), Roberta Galli (sorella Toto), Luigi Lastorina (Totò), Filomena Liet (sorella Toto), Adriano Pantaleo (Vincenzino), Carmela Pecoraro (Tommasina), Ivano Salazaro (Giovanni), Antonio Scotto Di Frega (Mimmuccio), Salvatore Terracino (Salvatore), Marco Troncone (Giustino), Ilaria Troncone (Flora), Marco, Paolo Bonacelli, Fulvia Carotenuto, Giuliano Amatucci, Mario Porfito, Enrichetta D'Orta, Fortunata De Magistris, Consalvo Dell'Arti, Armando Pugliese, Alexandra Pliego Fierro, Annamaria Pucci, Cesare Lilli, Domenica Lovoi, Eduardo Criscuolo, Francesca Salzano, Pelos La Capria, Italo Celoro, Lucia Oreto, Luisa Amatucci (Giustina), Paolo Di Giorgio, Pietro Bontempo, Pietro Bertone, Riccardo De Luca, Salvatore Enilio, Andrej Longo
Fotografia/Photography: Carlo Tafani
Musica/Music: D'Angiò Greco
Costumi/Costume Design: Benito Persico
Scene/Scene Design: Enrico Job
Montaggio/Editing: Pierluigi Leonardi
Suono/Sound: Alain Villeval
Produzione/Production: Pentafilm, Cecchi Gori Group - Tiger Cinematografica, Eurolux Produzione
Distribuzione/Distribution: Penta Distribuzione
censura: 88054 del 01-10-1992
Altri titoli: Ciao, professore!, Me, Let's Hope I Make It
Trama: Il maestro Sperelli, trasferito dal nord a Cozzano, è serio e appassionato alla sua missione di pedagogo, ma non trova riscontro negli alunni che compongono una terza elementare che più sgangherata non si può. Due di loro soprattutto gli danno filo da torcere: Totò, che egli scopre mentre fa addirittura da palo al locale contrabbandiere di sigarette, e Raffaele che lo provoca talmente da indurlo a tirargli un ceffone. Sperelli ora è in crisi, chiede il trasferimento, poi, pregato dalla madre di Raffaele, soprassiede e si dedica con entusiasmo alla lotta contro le ingiustizie che vede intorno ai ragazzi. Quando riesce finalmente a conquistarsi l'affetto e la stima di tutti i suoi allievi, ecco che arriva il trasferimento definitivo. Sul treno che lo sta portando via egli legge commosso il tema sulla fine del mondo che gli ha portato Raffaele e che si conclude con un "Io speriamo che me la cavo"...

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