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Totò a colori (1952)

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Totò a colori (1952)



Regia/Director: Stefano Vanzina [Steno]
Soggetto/Subject: Stefano Vanzina [Steno]
Sceneggiatura/Screenplay: Stefano Vanzina [Steno], Mario Monicelli, Agenore Incrocci [Age], Furio Scarpelli
Interpreti/Actors: Totò (maestro Antonio Scannagatti), Isa Barzizza (signora del vagone letto), Rocco D'Assunta (cognato siciliano di Antonio), Virgilio Riento (maestro Tiburzi), Mario Castellani (on. Cosimo Trombetta), Luigi Pavese (editore Tiscordi), Franca Valeri (signorina snob), Galeazzo Benti (esistenzialista a Capri), Fulvia Franco (fidanzata di un esistenzialista), Anna Vita (esistenzialista), Alberto Bonucci (regista sovietico), Armando Migliari (sindaco di Caianello), Vittorio Caprioli (tenore balbuziente), Bruno Corelli (Joe Pellecchia), Guglielmo Inglese (giardiniere), Rosita Pisano, Michele Malaspina (sindaco), Carlo Mazzarella (fidanzato della signorina snob), Lilli Cerasoli (altra esistenzialista), Barbara Florian, Manuel Serrano, Nancy Clark, Mimmo Poli, Silvana Blasi, Riccardo Antolini, Paolo Ferrara, Ugo D'Alessio
Fotografia/Photography: Tonino Delli Colli
Musica/Music: Felice Montagnini
Costumi/Costume Design: Giulio Coltellacci
Montaggio/Editing: Mario Bonotti
Produzione/Production: Golden Film, Humanitas Film, Ponti-De Laurentiis
Distribuzione/Distribution: Lux Film
censura: 11627 del 17-03-1952
Trama: Caianello. Nel paesino al confine tra Lazio e Campania vive il maestro Antonio Scannagatti, compositore incompreso, ospite indesiderato di un collerico cognato siciliano. Suo grande rivale è il maestro Tiburzi, che dirige la banda del paese. Quindici anni prima, Scannagatti aveva inviato lo spartito di una sua opera ai famosi editori milanesi Tiscordi e Sozzogno, dai quali ancora attende una risposta. Quando è annunciato l'arrivo di Joe Pellecchia, un compaesano che ha fatto fortuna emigrando negli Stati Uniti, Tiburzi è colpito da una paralisi al braccio e viene sostituito all'ultimo momento da Scannagatti, che ottiene grande successo dirigendo la banda per i festeggiamenti. Il figlio del sindaco promette a Scannagatti di raccomandarlo presso Tiscordi. Il giorno dopo, appreso che il giovane è partito per Capri con la fidanzata, Scannagatti lo raggiunge: è ospite per qualche tempo nella villa di un gruppo di esistenzialisti, poi, dopo una falsa telefonata, prende il treno per Milano. Durante il tragitto in vagone-letto, Scannagatti divide lo scompartimento con l'onorevole Cosimo Trombetta e con una affascinante signora. A Milano, Tiscordi si rifiuta di riceverlo: Scannagatti diventa amico di un regista russo e di un tenore balbuziente, anch'essi costretti a fare anticamera. Scambiato per un infermiere, entra finalmente nello studio dell'editore, il quale però lo caccia appena scopre l'equivoco. Inseguito, si rifugia in un teatro di burattini, che egli scambia per la Scala: lì, indossati i panni di Pinocchio, si lancia in una pantomima disarticolata come fosse una marionetta. Infine Tiscordi, compresa la genialità del musicista, gli apre la via del trionfo. (finale secondo CCC: Scannagatti finisce trucidato dall'inferocito cognato, ma la sua musica trionfa e il comune di Caianello gli dèdica un monumento).

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