Sangue di nomadi (1951)
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Regia/Director: Aldo Molinari Soggetto/Subject: Felga Lauri Sceneggiatura/Screenplay: Felga Lauri Interpreti/Actors: Felga Lauri (Fiamma), Anna Vita (Myrka), Sergio Raimondi (Sergio), Domenico Tosi (Mimmo), Luigi Massimo, Luciano Brancucci, Bruno Tocci, Marisa Benedetti, Siva Fazi, Anita Davila, Rosario Borelli, Gianni Lovatelli, Maria Piazzai Fotografia/Photography: Carlo Carlini, John Drake Musica/Music: Domenico De Marsico Montaggio/Editing: Enzo Alfonsi Suono/Sound: Mario Bartolomei Produzione/Production: Tipo Film Distribuzione/Distribution: Tipo Film censura: 9767 del 06-04-1951 Altri titoli: Vendetta di zingara Trama: Sergio è un artista di circo equestre che viene accusato ingiustamente di furto dai suoi colleghi. Processato ed assolto, torna al circo ma trova l'ostilità dei compagni di lavoro. Soltanto Myrka, l'acrobata, lo accoglie con simpatia. I due si innamorano ma il loro amore è ostacolato da Fiamma, sorellastra di Myrka e direttrice del circo: la donna decide infatti di trasferirsi con gli artisti a Firenze, sia per allontanare Sergio, sia per cercare di evitare una situazione economica preoccupante. Sergio però segue la troupe, nascosto nel carrozzone di Myrka. Scoperto dagli inservienti, ingaggia una lotta furibonda ma viene salvato dalla stessa Fiamma. Nel frattempo Myrka, in seguito a un incidente, è costretta a rimanere ferma per tre mesi. Allora Fiamma ingaggia Sergio come cavallerizzo e poco tempo dopo ne diventa l'amante. Quando Myrka torna al lavoro, scopre la relazione tra i due. Una sera Myrka, tormentata dalla notizia e incapace di controllare i propri nervi, durante un difficile esercizio cade in malo modo. Le conseguenze sono gravi: Myrka rimane paralizzata. Fiamma, pentita del male fatto alla sorellastra, vorrebbe in qualche modo riparare: ma Sergio non pensa più alla giovane acrobata e vorrebbe sposare proprio Fiamma. Durante un incontro sul fiume, Sergio tenta di abbracciare Fiamma con la forza, ma la donna lo colpisce con il pugnale. Poi, stretta al suo cadavere, si lascia annegare. |
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