La leggenda di Genoveffa (1952)
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Regia/Director: Arthur Maria Rabenalt Soggetto/Subject: opera Sceneggiatura/Screenplay: Lino De Joanna, Corrado Pavolini, Carlo Terron, Giuseppe Dall'Ongaro Interpreti/Actors: Rossano Brazzi (Sigfrido, conte di Treviri), Anne Vernon (Genoveffa di Brabante), Gianni Santuccio (Golo), Enzo Fiermonte (barone Drago), Edmea Lari (locandiera), Elena Borgo (Berta), Pietro Tordi (Orso), Arrigo Peri, Domenico Viglione Borghese, Piera Vidale, Piero Carnabuci, Emilio Baldanello, Raf Pindi, Franco Fabrizi, Jolanda Blasi, Anna Carena, Carlo Dale, Martina, Gianni (bimbo Dolore) Fotografia/Photography: Massimo Dallamano Musica/Music: Giovanni Fusco Costumi/Costume Design: Lucia Belfadel Scene/Scene Design: Vieri Bigazzi Montaggio/Editing: Loris Bellero Suono/Sound: Nino Artuso Produzione/Production: Produzione Venturini Distribuzione/Distribution: Indipendenti Regionali censura: 11357 del 30-01-1952 Altri titoli: La vendetta di Brabante, The Mistress of Treves, Genoveva Trama: Sigfrido, conte palatino, innamorato della bella e nobile Genoveffa di Brabante, la sposa e la conduce nel suo castello presso Treviri. Tempo dopo, dovendo partecipare con i suoi vassalli alla Crociata, affida la moglie alla custodia del fidato Golo, un giovane scudiero. Rimasto assoluto padrone del castello, Golo cerca di insidiare Genoveffa di cui è segretamente innamorato. Esasperato dai suoi rifiuti, si vendica suscitando contro di lei malevole insinuazioni e intercettando i messaggi di Sigfrido: ma il conte, insospettito dal silenzio della sposa, invia al castello il barone Drago, suo amico e cugino di Genoveffa, con l'incarico di indagare. Malgrado le manovre ostili di Golo, Drago riesce ad arrivare nella stanza di Genoveffa: ma Golo lo attende all'uscita e lo uccide, spargendo poi la voce che il barone e la cugina erano amanti. Quando Sigfrido viene a conoscenza dei fatti, ordina che Genoveffa sia decapitata: ma i soldati incaricati dell'esecuzione, mossi da pietà, la lasciano libera nel bosco insieme al suo bambino appena nato. Sei anni più tardi, quando Sigfrido torna al castello, trova Golo in preda ai rimorsi: aggredito dal conte, lo scudiero afferma l'innocenza di Genoveffa, poi si uccide. Avendo saputo che la donna non era stata uccisa, Sigfrido va a cercarla nel bosco e la trova insieme al suo bambino.
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