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Clandestino a Trieste (1952)

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Clandestino a Trieste (1952)



Regia/Director: Guido Salvini
Soggetto/Subject: opera
Sceneggiatura/Screenplay: Diego Fabbri, Turi Vasile
Interpreti/Actors: Doris Duranti (Lida), Jacques Sernas (Giulio/tenente Piero Valbruna), Edda Albertini (Marcella), Massimo Girotti (comandante Fred Nolan), Giovanni Grasso (ispettore capo della polizia), Vittorio Sanipoli (operaio triestino), Carlo D'Angelo (Harris, ufficiale di polizia e falso giornalista), Charles Fawcett (presidente del tribunale), Giancarlo Sbragia (avvocato della difesa), Alberto Bonucci (operaio siciliano), Peter Meersman (Mirko), Cesare Polacco (autista del taxi), Gianni Bonagura (operaio con armonica), Alessandro De Rosa, Vittorio Stagni (Sergio, il bambino), Ettore Gaipa (avvocato dell'accusa), Gino Scotti (cliente del bar in attesa di telefonare), Richard Wadleigh, Mario Chiocchio (impiegato ufficio ricerche)
Fotografia/Photography: Vincenzo Seratrice
Musica/Music: Fiorenzo Carpi
Scene/Scene Design: Uberto Bonetti
Montaggio/Editing: Mario Serandrei
Suono/Sound: Elido Sorrentino
Produzione/Production: Astor Film
Distribuzione/Distribution: Astor Film
censura: 11047 del 03-01-1952
Trama: Durante il bombardamento di Tunisi, l'ufficiale italiano Pietro Valbruna viene fatto prigioniero. Fuggito, ripara a Monfalcone, dove lavora come operaio in un cantiere sotto il falso nome di Giulio. Si innamora di Marcella, addetta allo spaccio del cantiere, e la ragazza lo ricambia. Giulio, intanto, è ricercato dalla polizia alleata: benché innocente, è stato accusato di aver commesso un'azione militare errata, che ha portato all'affondamento di una nave-ospedale. Prima della guerra l'ufficiale aveva avuto, a Trieste, una relazione con una donna, dalla quale era nato un bambino. I due si sono lasciati ma Giulio è rimasto molto affezionato al figlio, che vive con la madre, e va spesso a Trieste a trovarlo. La donna è diventata l'amante di un falso giornalista, in realtà un ufficiale inglese, agente della polizia alleata: l'uomo approfitta delle periodiche visite di Giulio per tendergli una trappola e catturarlo. Sottoposto a processo, Giulio sta per essere condannato, non essendo in grado di provare la propria innocenza. Lo salva Marcella, la quale, superando ogni difficoltà, rintraccia il comandante della nave-ospedale che aveva catturato Giulio e lo trascina a testimoniare. Giulio viene scagionato e assolto: potrà iniziare con Marcella ed il bambino una nuova esistenza.

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