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Le avventure di Mandrin (1952)

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Le avventure di Mandrin (1952)



Regia/Director: Mario Soldati
Soggetto/Subject: Mario Soldati, Vittorio Nino Novarese, Augusto Frassineti, Giorgio Bassani
Sceneggiatura/Screenplay: Mario Soldati, Vittorio Nino Novarese, Augusto Frassineti, Giorgio Bassani
Interpreti/Actors: Raf Vallone (Mandrin), Jacques Castelot (Marco), Silvana Pampanini (Rosetta), Michèle Philippe (marchesa di Maubricourt), Gualtiero Tumiati (principe Guido), Vinicio Sofia (Stefano Vernet), Giulio Donnini, Michele Malaspina, Nietta Zocchi, Pietro Capanna, Roland Armontel, Pina Piovani, Bruno Smith, Sandro Bianchi, Marino Di Fulvio, Riccardo Rioli, Alberto Rabagliati (Behisar), Rodolfo Lodi
Fotografia/Photography: Mario Montuori
Musica/Music: Mario Nascimbene
Costumi/Costume Design: Vittorio Nino Novarese
Montaggio/Editing: Roberto Cinquini
Suono/Sound: Mario Bartolomei
Produzione/Production: Industrie Cinematografiche Sociali (I.C.S.), Cormoran Films, Paris
Distribuzione/Distribution: Indipendenti Regionali
censura: 11570 del 04-03-1952
Altri titoli: Le chevalier sans loi, Mandrin, Mandrin, le chevalier sans loi, Le contrebandier galant, The Affair of Madame Pompadour, König der Rebellen
Trama: Francia, secolo XVII. Nel Delfinato e in Savoia si è diffuso il contrabbando. Gli stessi militari, inviati a contrastarlo, ne approfittano a proprio vantaggio. Un giorno il soldato Mandrin, figlio di un contrabbandiere, si trova involontariamente coinvolto in una rissa tra mercanti e doganieri: benché innocente, è arrestato e condannato a morte, ma riesce a fuggire e, passato il confine, prende contatto con gli stessi trafficanti. Ben presto Mandrin, sulle orme del padre, costituisce una banda che mette in difficoltà gli agenti del dazio. La fama di Mandrin e dei suoi uomini si sparge per tutta la Francia e giunge anche alla corte di Versailles. Madame Pompadour, favorita del re, desiderosa di conoscere il celebre bandito, accetta un invito dal governatore del Delfinato. Giunta sul posto, la marchesa viene accolta da un giovane e brillante e intendente, il quale la corteggia e passa la notte con lei. La mattina dopo, quando la donna si accorge che sotto i panni dell'intendente si cela proprio Mandrin, ordina che venga arrestato. Condannato a morte per impiccagione, il bandito viene salvato e liberato dai suoi compagni, guidati da Rosetta, una locandiera piemontese innamorata di lui. Verrebbe arrestato una seconda volta se la marchesa, commossa dal sincero amore che Rosetta dimostra a Mandrin e ammirata dai suoi sforzi per salvare l'amato, non intervenisse in suo favore. Di nuovo libero, Mandrin passa il confine e torna da Rosetta.

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