Senza bandiera (1951)
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Regia/Director: Lionello De Felice Sceneggiatura/Screenplay: Franco Brusati, Giorgio Prosperi, Lionello De Felice, Jacopo Comin Interpreti/Actors: Vivi Gioi (Helda Gruber), Massimo Serato (ten. Morassi), Umberto Spadaro (Natale Papini, scassinatore), Paolo Stoppa ("professore"), Walter Rilla (dottor von Luxendorf), Heinz Moog (barone svizzero), Carlo Ninchi (comandante), Guido Celano (sottocapo Poggi), Carlo Tusco (telegrafista Morelli), Luigi Cimara, Camillo Pilotto, Marika Rowsky, Amedeo Trilli (maresciallo), John Pasetti (Gerhard Merrick), Fanny Marchiò, Nietta Zocchi, Anna Valpreda, Laura Solari (signora Merrick), Michael Tor, Sidney Gordon, Claudio Ermelli (Augusto), Norma Nova, Cesare Rossi, Emilio Petacci, Alberto Plebani, Floria D'Alba, Armando Annuale, Alessio Ruggeri, Guido Notari (ammiraglio), Carlo Duse, Henri Vidon [Harry Weedon] (ministro austriaco), Hovart Lacy (direttore dell'orchestra tzigana) Fotografia/Photography: Mario Craveri Musica/Music: Renzo Rossellini Costumi/Costume Design: Marina Arcangeli Scene/Scene Design: Alfredo Montori Montaggio/Editing: Mario Serandrei Suono/Sound: Bruno Brunacci Produzione/Production: Elfo Film Distribuzione/Distribution: Ente Nazionale Industrie Cinemat. ENIC censura: 10616 del 02-10-1951 Trama: Durante la Prima Guerra Mondiale, in Italia, l'attività di una rete di spie ha causato gravi perdite alla Marina Italiana con azioni di sabotaggio. Il controspionaggio viene a sapere che gli agenti nemici ricevono gli ordini dalla Svizzera: l'incarico di condurre le indagini è affidato ad un comandante di marina coadiuvato da tre uomini scelti. Dopo pazienti ricerche, il comandante ha la certezza che il capo dello spionaggio nemico è il console austriaco a Zurigo, aiutato da due complici che vestono i panni rispettivamente di un barone svizzero e di un'infermiera. Il tenente Morassi, che fa parte della squadra del comandante, fa la corte all'infermiera e riesce ad installarsi come cameriere in casa del barone: scopre così che i documenti segreti sono custoditi in una cassaforte, nella camera da letto del console. Approfittando dell'assenza del diplomatico, gli agenti italiani penetrano di notte nella sua stanza e, dopo un lungo lavoro, aprono la cassaforte grazie ad un celebre scassinatore che è stato aggregato al gruppo. Con i documenti in mano italiana, la rete dello spionaggio nemico può finalmente essere debellata. Il console austriaco, vistosi perduto, si uccide.
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