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La paura fa 90 (1951)

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La paura fa 90 (1951)



Regia/Director: Giorgio C. Simonelli
Soggetto/Subject: Vittorio Metz, Marcello Marchesi
Sceneggiatura/Screenplay: Vittorio Metz, Marcello Marchesi, Mario Amendola, Alberto Vecchietti
Interpreti/Actors: Silvana Pampanini (Luisa), Ugo Tognazzi (attore Attanasio/duca di Boffignac), Franca Marzi (Nanda, moglie impresario), Carlo Croccolo (Pinotto), Virgilio Riento (Tarcisio Morricone, guardiano del castello), Galeazzo Benti (Carletto di Champignon), Luigi Pavese (impresario), Anna Maria Bottini [Maria Bottini] (Gipsy), Violetta Gragnani (soubrettina cantante), Mario Castellani (avvocato Lefèvre), Nino Milano (attore), Alfredo Rizzo (suggeritore), Gondrano Trucchi (fantasista), Toto Mignone (spettatore nel loggione), Augusto Di Giovanni (conte Francois Champignon), Clara Auteri Pepe (pronipote del conte), Ettore Jannetti, Giorgio Piamonti, Armando Guarneri, Lia Murano, Attilio Torelli, Luciano Benevene, Carla Pozzi
Fotografia/Photography: Tino Santoni
Musica/Music: Armando Fragna
Costumi/Costume Design: Elio Costanzi
Montaggio/Editing: Nino Baragli
Suono/Sound: Bruno Brunacci, Oscar Di Santo
Produzione/Production: E.D.I.C. Film (Edizione Distribuzione Italiana Cinematografi
Distribuzione/Distribution: Edic
censura: 10778 del 23-10-1951
Trama: In un antico castello si aggira il fantasma del duca di Boffignac: quattrocento anni prima, capitano dei moschettieri del re, il duca era amante della contessa di Champignon, ma scoperto dal marito era stato rinchiuso in un forziere. Dopo la morte, il suo spirito fu condannato a vagare come fantasma nel castello dell'assassino, per vendicare la sua fine violenta su tutti i discendenti degli Champignon. L'ultimo di questi è Carlo Maltivoglio detto Carletto, cantante in una compagnia di riviste: una notte, Carletto e i suoi colleghi sono costretti a passare la notte proprio nel castello abbandonato. Attanasio, il comico della compagnia, avendo appreso la storia dello spettro senza pace e delle sue apparizioni, si traveste da moschettiere e, per incutere paura nei suoi amici, appare a mezzanotte ma, imbattutosi nel fantasma autentico, sviene dallo spavento. Il vero duca appare alle attrici, le quali lo accolgono a cuscinate pensando che si tratti di uno scherzo del loro collega: lo spettro si ritira così nel baule, sua abituale dimora diurna. Per errore, il baule viene portato via insieme ai bagagli della compagnia: in tal modo il fantasma rimane vicino agli attori, partecipa alle loro vicende e viene addirittura scritturato dall'impresario. Nel frattempo, cerca di approfittarne per danneggiare Carletto e infatti gli fa perdere il posto. Un giorno la soubrette Nanda, invaghita di Carletto e gelosa della sua fidanzata Luisa, tenta di uccidere l'impresario facendo ricadere la colpa su Carletto: il fantasma rinuncia allora alla vendetta e interviene prendendo le difese del cantante, spiegando all'attrice che la miglior vendetta è il perdono. Redento da questa buona azione, il duca è liberato dal sortilegio e può finalmente salire in cielo.

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