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Guardie e ladri (1951)

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Guardie e ladri (1951)



Regia/Director: Mario Monicelli, Stefano Vanzina [Steno]
Soggetto/Subject: Piero Tellini
Sceneggiatura/Screenplay: Mario Monicelli, Stefano Vanzina [Steno], Vitaliano Brancati, Aldo Fabrizi, Ennio Flaiano, Ruggero Maccari
Interpreti/Actors: Aldo Fabrizi (brigadiere Bottoni), Ave Ninchi (signora Giovanna Bottoni), Pina Piovani (Donata, moglie di Ferdinando), Rossana Podestà (Liliana, figlia del brigadiere), Ernesto Almirante (padre di Ferdinando), William Tubbs (Mister Locuzzo), Aldo Giuffrè ("professore", socio di Ferdinando), Mario Castellani (tassista), Carlo Delle Piane (Libero, uno dei figli di Ferdinando), Pietro Carloni (commissario), Gino Leurini (Alfredo), Armando Guarneri, Rocco D'Assunta, Paolo Modugno, Gino Scotti, Ettore Jannetti, Alida Cappellini, Aldo Alimonti, Riccardo Antolini, Giulio Calì, Totò (Ferdinando Esposito)
Fotografia/Photography: Mario Bava
Musica/Music: Alessandro Cicognini
Scene/Scene Design: Flavio Mogherini
Montaggio/Editing: Franco Fraticelli
Suono/Sound: Aldo Calpini, Gino Fiorelli
Produzione/Production: Golden Film, Ponti-De Laurentiis
Distribuzione/Distribution: Lux Film
censura: 10313 del 23-10-1951
Altri titoli: Gendarmes et voleurs, Cops and Robbers, Räuber und Gendarm
Trama: Roma. Ferdinando Esposito vive di espedienti e di piccoli furti. Un giorno, al Foro Romano, insieme al compare Amilcare vende una "patacca" a mister Locuzzo, un turista italo-americano, il quale li insegue senza successo. I due partecipano poi ad una distribuzione di pacchi-dono da parte degli americani: si fanno accompagnare da numerosi ragazzini che spacciano come propri figli, ma sono riconosciuti dal presidente del comitato di beneficenza, il quale altri non è che Locuzzo. Esposito scappa ma, dopo un lungo inseguimento, viene arrestato da Bottoni, un sergente di polizia, il quale però se lo fa scappare. Le proteste ufficiali di mister Locuzzo portano alla sospensione di Bottoni dal servizio: gli viene comunicato che perderà il posto se entro tre mesi non troverà il truffatore. Bottoni nasconde l'accaduto alla propria famiglia, si mette in borghese comincia le indagini. Scoperta l'abitazione di Esposito, ne avvicina la moglie e fa in modo che i rispettivi figli facciano amicizia. Un giorno, riuniti insieme a pranzo, Bottoni sta per arrestare Esposito: ma si è ormai stabilita una intimità e un'amicizia tra le famiglie, che il sergente prova rimorso e vorrebbe lasciar andare il ladro. Ferdinando, il quale sa che la guardia sarebbe punita se egli non andasse in carcere, si fa trascinare in questura. Di comune accordo, decidono di nascondere la cosa alle rispettive famiglie. Esposito finge di partire improvvisamente per un viaggio, Bottoni è riammesso in servizio e si occuperà della famiglia di Esposito fino al giorno in cui quest'ultimo uscirà di prigione.

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