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Domani è un altro giorno (1951)

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Domani è un altro giorno (1951)



Regia/Director: Léonide Moguy
Soggetto/Subject: Léonide Moguy
Sceneggiatura/Screenplay: Léonide Moguy, Domenico Meccoli, Oreste Biancoli, Sara Casco, Giorgio Prosperi
Interpreti/Actors: Laura Gore (Linda), Amedeo Trilli (macellaio), Roberto Risso (Paolo), Anna Maria Ferrero (Giulia), Aldo Silvani (medico), Liana Billi (moglie del macellaio), Rossana Podestà (Stefania), Arnoldo Foà (Cesare), Lamberti Sorrentino (giornalista), Renato Morozzi (rag. Bertolozzi), Giovanna Galletti (Giovanna, madre di Luisa), Olga Solbelli (madre di Giulia), Mario Riva (infermiere Pasquale), Attilio Torelli (altro commissario), Bianca Doria (Bettina), Giuseppe Chinnici (commissario), Franca Tamantini (Lola), Nadia Niver (giovane madre ai giardinetti), Leonello Ponti, Gharlie Beal (pianista alla festa nella villa), Giulio Battiferri, Rina De Liguoro (Rosa), Lina Rossoni (ostetrica), Teresa Pollio, Zamattio, Anna Maria Pierangeli (Luisa), Bianca Maria Cerasoli (amica di Luisa)
Fotografia/Photography: Aldo Graziati [G.R. Aldo]
Musica/Music: Franco Mannino
Scene/Scene Design: Leonida Margulis
Montaggio/Editing: Lionello Massobrio
Suono/Sound: Adolfo Alessandrini, Tullo Parmeggiani
Produzione/Production: Excelsa Film
Distribuzione/Distribution: Minerva Film
censura: 9241 del 12-01-1951
Altri titoli: Morgen ist ein anderer Tag, Primo episodio, Secondo episodio, Terzo episodio
Trama: La giovane Linda, disperata a causa di un litigio con il marito, sta per tentare il suicidio gettandosi nel fiume. ma interviene in tempo un medico che la salva e la porta in ospedale. Durante la notte il dottore si dedica a curare altre donne che hanno tentato di uccidersi. La prima è una ragazza del popolo, che è stata disonorata, sfruttata e infine ricattata da un uomo. Proprio quando stava per giungere la polizia a liberarla, lei si è gettata dalla finestra. Il medico è riuscito a salvarla. La seconda è un'anziana signora, sola e abbandonata da tutti: aveva solo la compagnia del cagnolino che i vicini di casa le hanno avvelenato perché dava fastidio. Sconfortata, si è uccisa. La terza è una ragazza giovanissima, di ricca famiglia, che la madre, presa dalla vita mondana, trascurava. Sedotta e poi abbandonata da un giovane, ha resistito alle pressioni della madre che voleva farla abortire. La madre le ha fatto credere che il bambino fosse morto e la ragazza ha allora tentato il tragico gesto. Salvata in tempo, ha potuto finalmente avere il suo bambino. Il racconto di questi tragici casi fa comprendere a Linda quanto sia superabile ciò che lei riteneva insormontabile: la ragazza si incammina verso casa, dove l'attende il perdono del marito.

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