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Destino (1951)

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Destino (1951)



Regia/Director: Enzo Di Gianni
Soggetto/Subject: Enzo Di Gianni
Sceneggiatura/Screenplay: Enzo Di Gianni, D. Gualino, Riccardo Testa
Interpreti/Actors: Eva Nova (Elena Martini), Renato Valente (Bruno), Lilia Landi (Sonia), Mario Vitale (Franco Boriello), Agostino Salvietti (papà Ciocchetti, proprietario luna park), Loris Gizzi (armatore Filippo Boriello), Michele Malaspina (avvocato Giorgio Bariello), Tina Pica (Nunziata), Giulia Lazzarini (Anna Maria), Domenico Modugno (Turiddu), Silvana Muzi (infermiera), Salvatore Funari (nano Sansone), Amedeo Trilli [Amedeo Novelli] (frate)
Fotografia/Photography: Augusto Tiezzi
Musica/Music: Salvatore Allegra
Scene/Scene Design: Enzo Trapani
Suono/Sound: E. Groppioni
Produzione/Production: Eva Film di Esposito Vincenzo
Distribuzione/Distribution: Indipendenti Regionali
censura: 10509 del 05-09-1951
Trama: Roma. Un cadetto di marina si innamora di Elena, cantante di varietà, e la convince ad abbandonare le scene. Dalla loro relazione nasce una bambina: il giovane vorrebbe sposare Elena, ma incontra l'opposizione di suo padre, un facoltoso industriale. In seguito all'intervento di un famoso avvocato, zio del cadetto, Elena lascia la città e si trasferisce a Civitavecchia, trovando ospitalità in casa del proprio padrino, proprietario di un luna park. La ragazza è accolta benevolmente dall'uomo e da suo figlio, fratello di latte di Elena: ma la fidanzata di quest'ultimo, addetta al tiro a segno nel luna park, comincia ad essere gelosa. Un giorno, il cadetto arriva casualmente a Civitavecchia e, avendo incontrato Elena, la affronta con violenza accusandola di averlo lasciato: il fratello di latte interviene in aiuto della ragazza, ma la fidanzata accorre a difesa del suo uomo e uccide il cadetto, facendo poi ricadere la colpa su Elena. Elena viene condannata a quindici anni, mentre la bambina è affidata alla custodia del padre del cadetto. Quando Elena è in prigione, la figlia perde la vista in seguito ad una malattia: scontata la pena, la donna offre in sacrificio i propri occhi per far guarire la ragazza. Riabilitata dal tribunale, ormai cieca, Elena va a vivere con la figlia.

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