Una lettera all'alba (1948)
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Regia/Director: Giorgio Bianchi Soggetto/Subject: Aldo De Benedetti Sceneggiatura/Screenplay: Aldo De Benedetti Interpreti/Actors: Fosco Giachetti (Carlo Marini), Jacques Sernas (Mario Maggi), Lea Padovani (Anna), Olga Villi (Renata), Tatiana Pavlova (contessa Sofia Koloshky), Vittorio Sanipoli (Enrico Verri), Franca Marzi (Lilly), Margherita Bagni (suor Maria), Nerio Bernardi (Augusto), Paolo Ferrari (figlio di Augusto), Salvo Randone (avvocato Donati), Ernesto Calindri (pubblico ministero), Peppino Spadaro (cancelliere), Gaetano Verna (maresciallo di polizia), Raimondo Van Riel (inquilino sulle scale), Pio Campa (presidente tribunale), Cesare Fantoni (giocatore, amico di Carlo), Velia Cruicchi Galvani [Velia Galvani] (portinaia), Luciano Giachetti, Fedele Gentile (amico di Mario), Paola Bianchi, Alberto Plebani (inquilino sull'ascensore) Fotografia/Photography: Vaclav Vich, Augusto Tiezzi Musica/Music: Renzo Rossellini Scene/Scene Design: Gastone Medin Montaggio/Editing: Gabriele Varriale Produzione/Production: Amato, G., Scalera Film Distribuzione/Distribution: Scalera Film censura: 4365 del 04-10-1948 Altri titoli: Cocaïne, Sklaven des Lasters Trama: Da giovane, Carlo ha avuto una relazione con Anna, che poi ha lasciato. Inaspettatamente, qualche anno dopo, un giorno l'uomo scopre di essere padre: Anna sta morendo e lo prega di prendersi cura di Mario, il figlio che lei gli ha dato. Promesso di occuparsi del ragazzo, Carlo scopre che questi vive spacciando droga. Riuscito a individuare il fornitore del figlio, una vecchia contessa, l'uomo le ordina di interrompere ogni rapporto con Mario. Questi è disperato e, dopo un iniziale rifiuto, accetta la proposta di un malvivente, amico della contessa, di derubare la donna. La mattina dopo il furto, però, la nobildonna viene trovata uccisa e Mario viene accusato del delitto. Convinto della sua innocenza, Carlo convince il figlio a costituirsi. Durante il processo emergono dei nuovi elementi che permettono di individuare il vero colpevole: si tratta dell'amico della vittima, il quale ha teso una trappola a Mario. Prosciolto, il giovane viene fatto imbarcare dal padre su una nave peschereccia: per Mario comincia finalmente una nuova vita. Ma Carlo, ritenendosi responsabile per tutto quello che è accaduto al giovane, non ha il coraggio di dirgli che è suo padre.
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