Fifa e arena (1948)
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Regia/Director: Mario Mattòli Soggetto/Subject: Marcello Marchesi, Stefano Vanzina [Steno] Sceneggiatura/Screenplay: Marcello Marchesi, Stefano Vanzina [Steno] Interpreti/Actors: Totò (Nicolino Capece alias Nicolete), Isa Barzizza (Patricia Cotten, miliardaria americana), Mario Castellani (bandito Cast), Franca Marzi (Estrellita), Giulio Marchetti (Paquito), Cesare Polacco (banderillero), Vinicio Sofia (manager di Paquito), Galeazzo Benti (George), Ughetto Bertucci (autista), Adriana Serra (Manuelita), Ada Dondini (signora Adele), Alda Mangini (Carmen), Cesare Fantoni (banderillero), Luigi Pavese (medico), Raimondo Vianello (maître), Enzo Turco (cliente del lustrascarpe), Manè (ballerino Taverna dei Toreri), Leho (ballerina Taverna dei Toreri), Loris Gizzi (prof. "Padreterno"), Umberto Salvadori (signore con gli abiti macchiati), Irene Genna (Juanita), Nino Milano (lustrascarpe), Fulvia Mammi (ragazza del topicida), Enzo Turco, Guglielmo Inglese, Nino Marchetti, Gianni Rizzo, Giorgio Costantini, Gorella Gori Fotografia/Photography: Vincenzo Seratrice Musica/Music: Pippo Barzizza Montaggio/Editing: Giuliana Attenni Suono/Sound: Adolfo Alessandrini Produzione/Production: Metropa Film, D.I. - Cinematografica Distributori Indipendenti Distribuzione/Distribution: C.D.I. censura: 4828 del 15-11-1948 Altri titoli: Arènes en folie Trama: Napoli. Nicolino Capace, che lavora come commesso nell'antica farmacia della zia al Vomero, ottiene un breve permesso. Incaricato dalla zia, l'uomo ha inviato a un giornale la pubblicità di una specialità della farmacia col proprio ritratto, ma, per errore del tipografo, l'immagine di Nicolino viene associata alla notizia che la polizia sta cercando un feroce assassino. Scambiato per il ricercato, il pover'uomo è quindi costretto a fuggire. Travestitosi da hostess, sale su un aereo per Siviglia. Arrivato in Spagna, viene contattato da un vero criminale che, scambiatolo anche lui per l'assassino del giornale, gli chiede di aiutarlo a uccidere e derubare una miliardaria americana. Nicolino cerca allora di togliersi dai guai travestendosi da torero, ma, a questo punto, l'americana, che lo crede un torero vero, si innamora di lui. Costretto ad affrontare una corrida, l'uomo riesce a cavarsela mettendo un vassoio metallico sotto la giubba: il toro, urtatolo violentemente con le corna, muore, mentre lui sviene. Quando riprende coscienza, Nicolino, sorpreso di essere ancora vivo, vede la vecchia zia, la bella americana, che gli dichiara tutta la propria ammirazione e il proprio amore, e i suoi amici, i quali lo informano che è diventato l'eroe di Siviglia. Mentre una scritta luminosa inneggia al grande "Nicolete", fuochi d'artificio e una banda musicale gli rendono omaggio. L'eroico "torero" percorre in trionfo le strade.
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