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La primula bianca (1946)

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La primula bianca (1946)



Regia/Director: Carlo Ludovico Bragaglia
Soggetto/Subject: Anton Giulio Majano, Guglielmo Morandi, Aldo De Benedetti
Sceneggiatura/Screenplay: Anton Giulio Majano, Guglielmo Morandi, Aldo De Benedetti
Interpreti/Actors: Carlo Campanini (Felice Moretti), Andrea Checchi (Andrea Viscardo, il poliziotto), Carlo Ninchi (capobanda detto "il Volpe"), Mirella Monti (Maria, figlia del capobanda), Laura Gore (Nora, amica del capobanda), Paolo Monelli (direttore del giornale), Angelo Calabrese (membro della banda detto "il Guercio"), Pina Piovani (padrona di casa), Folco Lulli (membro della banda), Giulio Battiferri (membro della banda detto "il Mitra"), Max Lancia (membro della banda detto "l'Elegante"), Manlio Busoni (ispettore di polizia), Giulio Calì (barista), Ughetto Bertucci (Filippo), Paolo Ferrara (farmacista)
Fotografia/Photography: Carlo Montuori
Musica/Music: Mario Labroca
Scene/Scene Design: Gianni Mazzocchi
Montaggio/Editing: Jolanda Benvenuti
Produzione/Production: Lux Film
Distribuzione/Distribution: Lux Film
censura: 1460 del 22-12-1946
Altri titoli: Armando le mistérieux
Trama: Il giornalista Felice Moretti, accusato di essere incapace di fornire degli scoop al suo giornale, viene continuamente angariato dal direttore. Un giorno, mentre torna a casa dopo l'ennesimo rimprovero, viene violentemente urtato da un passante. Credendo di essere stato derubato del portafoglio, Felice rincorre il passante con la pistola in mano e lo obbliga alla restituzione del maltolto. Quando torna a casa, però, il cronista si accorge che, in realtà, il suo portafogli era rimasto nel cassetto. Deciso a restituirlo, Felice apre il portafoglio involontariamente rubato: non ci sono documenti, ma molti soldi e una busta chiusa con un nome e un indirizzo. Giunto sul luogo indicato, il giornalista si rende conto di essere capitato nella base di una banda di ladri che lo credono uno di loro. Intenzionato a trovare la notizia da prima pagina che il suo direttore tanto vorrebbe, Felice partecipa a una rapina e invia al giornale, con uno pseudonimo, la descrizione esatta del colpo. In questo modo, il cronista fa la fortuna del giornale e anche la propria: smascherata la banda di malviventi, egli riesce finalmente a conquistare la stima del direttore.

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