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Natale al campo ''119'' (1947)

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Natale al campo ''119'' (1947)



Regia/Director: Pietro Francisci
Soggetto/Subject: Michele Galdieri
Sceneggiatura/Screenplay: Giuseppe Amato, Aldo Fabrizi, Vittorio De Sica, Pietro Francisci, Michele Galdieri
Interpreti/Actors: Aldo Fabrizi (Giuseppe Mancini, il romano), Vittorio De Sica (don Vincenzino, il napoletano), Peppino De Filippo (Gennarino Capece, attendente), Massimo Girotti (Nane, il veneziano), Rocco D'Assunta (Loiacono, il siciliano), Carlo Campanini (cappellano Scapicozzo, bolognese), Alberto Rabagliati (Alberto, il milanese), Aldo Fiorelli (Guido, il fiorentino), Giacomo Rondinella (cantante napoletano), Maria Mercader (Fiammetta), Vera Carmi (maestrina torinese), Ave Ninchi (signora Mancini), Olga Villi (Mirella, la turista a Venezia), Nando Bruno (guida turistica di Roma), Margherita Bagni (donna Clara), Carlo Mazzarella (Ignazio), Beniamino Maggio, Roberto Sichetti (Battista Bacigalupo, il genovese), Michael Tor (capitano americano), Adolfo Celi (John, il sergente americano), Dante Bisio (Adolfo Mancini), Pietro De Vico, Solvejg D'Assunta (bambina)
Fotografia/Photography: Mario Bava, Ferrer Tiezzi
Musica/Music: Angelo Francesco Lavagnino [Francesco Lavagnino]
Scene/Scene Design: Gastone Medin
Montaggio/Editing: Gabriele Varriale
Suono/Sound: Gino Fiorelli
Produzione/Production: Amato, G., Excelsa Film, Fabrizi, A., Produzione Films Vittorio De Sica
Distribuzione/Distribution: Minerva Film
censura: 3434 del 13-12-1947
Altri titoli: Noël au camp 119
Trama: California. La guerra è finita da tre anni, ma nel campo di concentramento 119 alcuni prigionieri italiani, provenienti da varie regioni, aspettano ancora di venire liberati. Sta per arrivare il Natale e gli uomini, lontani da casa e dalle loro famiglie, decidono comunque di festeggiare, ricordando alcuni momenti e luoghi della loro vita e ascoltando delle canzoni dal grammofono che il comandante del campo ha regalato loro. Un romano ricorda il proprio matrimonio e le passeggiate domenicali con i propri cinque figli, che poi ha rinnegato per poter fare la corte a una giovane piemontese; un napoletano parla delle difficoltà del suo datore di lavoro, un duca ridotto in miseria dai debiti di gioco, e del falso funerale che ha organizzato per salvarlo; un siciliano rievoca le feste e i canti primaverili nella sua terra; un gondoliere veneziano ricorda un'avventura con una norvegese sposata. Negli animi dei prigionieri si alternano e si confondono nostalgia, commozione e gioia. Alla fine, arriva per loro il giorno tanto atteso della liberazione.

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