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Genoveffa di Brabante (1947)

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Genoveffa di Brabante (1947)



Regia/Director: Primo Zeglio
Soggetto/Subject: Evelina Levi, Fulvio Palmieri, Primo Zeglio
Sceneggiatura/Screenplay: Levi Evelina, Fulvio Palmieri, Primo Zeglio
Interpreti/Actors: Gar Moore (conte Sigfrido), Harriet White (Genoveffa di Brabante), Oretta Fiume (Berta), Enrico Glori (Goro), Guido Notari (duca di Brabante), Nerio Bernardi (ambasciatore), Ugo Sasso (Corrado), Dino Maronetto (Nello), Mario Siletti (medico), Felice Minotti (scudiero di Sigfrido), Chicco Glori (figlio di Genoveffa), Aristide Garbini (carceriere), Bruno Giustini, Domenico Viglione Borghese, Giorgio De Lullo, Luigi Pavese
Fotografia/Photography: Gabor Pogany
Musica/Music: Pietro Giorgi
Costumi/Costume Design: Italo Cremona
Scene/Scene Design: Italo Cremona
Montaggio/Editing: Primo Zeglio
Produzione/Production: VI-VA Film
Distribuzione/Distribution: Indipendenti Regionali
censura: 1900 del 21-03-1947
Altri titoli: Genoveva de Bravante
Trama: VIII secolo d.C.. Ferito in uno scontro con dei masnadieri, il conte Sigfrido viene condotto dal cavallo al castello del suo amico duca di Brabante. Qui riceve la amorevoli cure della bella Genoveffa, figlia del duca. Innamoratosi della giovane, Sigfrido la sposa e la conduce con sé al proprio castello. Poco dopo, però, il conte deve partire per combattere contro i saraceni e affida la moglie al suo fidato amministratore Gorc. Questi, però, si è innamorato della contessa e, per averla, la isola, sottraendo tutti i messaggi che il marito le invia. Ma Genoveffa continua a resistergli, quindi Gorc la getta in prigione. Qui la donna partorisce un bambino. Gorc, a questo punto, l'accusa di aver commesso adulterio con uno scudiero. Informato del fatto, Sigfrido ordina l'assassinio della moglie e del piccolo. Ma Genoveffa riesce a impietosire i propri carnefici e a fuggire nella foresta. Intanto, Sigfrido fa ritorno al castello e, grazie a un messaggio scritto col sangue da Genoveffa, scopre la verità. Punito Gorc, il conte va nella foresta a cercare i suoi cari e, trovatili, li riconduce al castello.

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