Il sole sorge ancora (1946)
Torna indietro Il sole sorge ancora (1946)
Regia/Director: Aldo Vergano Soggetto/Subject: Giuseppe Gorgerino Sceneggiatura/Screenplay: Guido Aristarco, Giuseppe De Santis, Carlo Lizzani, Aldo Vergano Interpreti/Actors: Elli Parvo (Matilde), Lea Padovani (Laura), Vittorio Duse (Cesare), Ada Cristina Almirante (signora contessa), Checco Rissone (Mario), Carlo Lizzani (don Camillo, il prete), Gillo Pontecorvo (Pietro), Egisto Olivieri (padre di Cesare), Marco Sarri (Spartaco), Riccardo Tassani (Stefano), Mirko Ellis [Mirko Korcinski] (uff. tedesco), Ruggero Jacobbi (federale fascista), Lia Gollmar (Nevri, sorella di Matilde), Aldo Vergano (ferroviere), Giuseppe De Santis (Tonino, inserviente del conte), Alfonso Gatto (macchinista), Aldo Lombardi, Cesare Brusa, Renato Weisner, Glauco Viazzi, Lando Muzio [Raf Pindi] (Guido, padre di Laura), Nino Tonietti, Diana Varallo, Piera Gobbi, Checco Durante, Marco Sevi, Daniela Moravia, Antonio Marietti, Stefano Terra, Cesare Canevari, Guido Aristarco, Maruska, Massimo Serato (magg. Heinrich) Fotografia/Photography: Aldo Tonti Musica/Music: Giuseppe Rosati Costumi/Costume Design: Anna Gobbi Montaggio/Editing: Gabriele Varriale Suono/Sound: Raffaele Del Monte Produzione/Production: C.V.L. - Corpo Volontari della Libertà - Comando Generale di Distribuzione/Distribution: Ente Nazionale Industrie Cinemat. ENIC censura: 1173 del 07-10-1946 Altri titoli: Le soleil se lèvera encore, Outcry Trama: Milano, dopo l'8 settembre 1943. Due cieche cantano per strada, davanti a un piccolo gruppo di persone, ma, quando arriva un autoblindo tedesco, tutti scappano. Sulla stessa strada si affaccia la camera di una casa di tolleranza dove Cesare, un militare sbandato, si congeda dalla prostituta con cui ha trascorso la notte. Al piano inferiore, intanto, irrompono i nazisti, in cerca di soldati italiani scappati dopo l'armistizio. Aiutato dalla prostituta, Cesare riesce a fuggire da una scala secondaria. Dopo tre anni di guerra, il fuggitivo torna al proprio paese. Qui trova la fattoria diretta dal padre piena di sfollati, ricchi e poveri. Tra loro c'è Laura, una sartina, figlia di un antifascista. Cesare inizia a provare dell'affetto per la ragazza, ma poi preferisce diventare l'amante di Matilde, la ricca moglie del padrone della fornace. Il giovane sembra deciso a condurre una vita all'insegna delle comodità e del disimpegno, ma Laura e don Camillo cercano di convincerlo a entrare nella Resistenza. Un giorno, il giovane decide di unirsi ai partigiani, scesi in paese per impadronirsi di un camion di farina, e con loro fugge in montagna. Intanto, nel paese sono arrivati i nazisti che, compiuto un saccheggio, installano un loro presidio. Mentre cerca di impadronirsi di armi tedesche, Cesare viene fatto prigioniero insieme a don Camillo e al giovane operaio comunista Pietro. I partigiani riescono a liberare Cesare; gli altri due, invece, vengono fucilati: i loro corpi, cadendo, formano una croce, mentre la folla recita l'Ora pro nobis. A questo punto, mentre Milano è insorta, gli abitanti del paese e gli operai della fornace si ribellano ai tedeschi. I nazisti cercano allora di far saltare il deposito di munizioni, ma Cesare e i suoi compagni riescono a impedirglielo. Matilde, resasi conto che i partigiani stanno per conquistare la vittoria definitiva, cerca spontaneamente la morte durante uno scontro a fuoco. Il fratello di Cesare, filotedesco, viene ucciso. A liberazione avvenuta, Cesare parla a Laura del loro futuro insieme, ricordando le parole di un amico morto, che gli aveva raccomandato di vivere anche per coloro che sono caduti e di essere sempre giovani nello spirito.
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