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Mio figlio professore (1946)

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Mio figlio professore (1946)



Regia/Director: Renato Castellani
Soggetto/Subject: Renato Castellani, Emilio Cecchi, Suso Cecchi D'Amico, Aldo Fabrizi, Fulvio Palmieri, Fausto Tozzi, Aldo De Benedetti
Sceneggiatura/Screenplay: Renato Castellani, Emilio Cecchi, Suso Cecchi D'Amico, Aldo Fabrizi, Fulvio Palmieri, Fausto Tozzi, Aldo De Benedetti
Interpreti/Actors: Aldo Fabrizi (Orazio Belli), Giorgio De Lullo (Orazio Belli jr.), Mario Pisu (Ettore Ciraldi), Diana Nava (Diana), Lisetta Nava (Lisetta), Pinuccia Nava (signorina Maggi), Nando Bruno (Angeloni), Guido Agnoletti (Andronico), Raffaele Caporilli (bidello), Diego Calcagno, Ennio Flaiano, Ercole Patti, Gabriele Baldini, Vincenzo Talarico (insegnanti), Mirella Monti (Anna), Mario Soldati (prof. Bardelli), Paolo Monelli (1° ministro Pubblica Istruzione), Francesco Jovine (2° ministro P.I.), Tanino Chiurazzi [Gaetano Chiurazzi], Gino Cavalieri, Armando Libianchi, Gianna Perea Labia, Aldo Mattiacci, Attilio Riccio, Amedeo Fabrizi, Cirenei (maestro della «Banda dei Carabinieri»)
Fotografia/Photography: Carlo Montuori
Musica/Music: Nino Rota
Costumi/Costume Design: Maria De Matteis
Scene/Scene Design: Gastone Medin
Montaggio/Editing: Mario Serandrei
Suono/Sound: Raffaele Del Monte
Produzione/Production: Lux Film
Distribuzione/Distribution: Lux Film
censura: 1461 del 23-11-1946
Altri titoli: My Son, the Professor
Trama: Roma, intorno al 1920. Il bidello di un liceo, Orazio Belli, diventa finalmente padre di un maschio, ma la sua felicità dura poco, perché la moglie muore poco dopo aver partorito. Orazio, ormai solo, vive in funzione del figlio, Orazio jr., e lo cresce amorevolmente, aiutato da una maestrina delle scuole serali. Presto l'uomo si innamora di lei, ma questa gli preferisce un atletico insegnante di ginnastica. Passano degli anni. Orazio jr. ormai frequenta il ginnasio e il padre già lo immagina professore. Arriva poi la guerra e il bidello rischia di essere separato per sempre dall'amato figliolo. Aiutato dalle figlie di un uomo importante, Orazio riesce allora a fargli avere una cattedra di latino nella scuola dove anche lui lavora. Il bidello è felice, ma il neoprofessore, non sopportando l'idea di aver trovato lavoro solo per intercessione del padre, mal sopporta la sua presenza. Disposto a tutto per il bene del giovane, Orazio, che ha capito che nella scuola c'è posto solo per uno di loro due, decide, suo malgrado, di andarsene.

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