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Il mostro (1977)

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Il mostro (1977)



Regia/Director: Luigi Zampa
Soggetto/Subject: Sergio Donati
Sceneggiatura/Screenplay: Sergio Donati
Interpreti/Actors: Johnny Dorelli (Valerio Barigozzi), Sidney Rome (Dina, cantante), Angelica Ippolito (Anna, ex moglie di Valerio), Enzo Santaniello (Luca, figlio di Valerio), Renzo Palmer (affarista Baruffi), Gianrico Tedeschi (Vittorio Santi "nonno Gustavo"), Renato Scarpa (capo redattore Livraghi), Henning Schluter (Nicola Mesca, editore), Carlo Reali (brigadiere), Clara Colosimo (Donatella Domenica Donati), Franca Scagnetti (portinaia), Renzo Rinaldi, Guerrino Crivello (mitomane), Mauro Vestri (segretario al giornale), Vittorio Zarfati (avvocato), Salvatore Baccaro ("lupo cattivo" in TV), Carlo Demi, Giuseppe Terranova, Stefano Gragnani
Fotografia/Photography: Mario Vulpiani
Musica/Music: Ennio Morricone
Costumi/Costume Design: Gianfranco Carretti
Scene/Scene Design: Dante Ferretti, Enrico Fiorentini
Montaggio/Editing: Franco Fraticelli
Suono/Sound: Gaetano Testa
Produzione/Production: Alex Cinematografica, UTI Produzioni Associate, S.G.M. Film
Distribuzione/Distribution: Cineriz
censura: 70770 del 07-09-1977
Trama: Il mostro non è altro che la violenza che ci circonda, che incontriamo tutti i giorni per strada, nel cinema, negli stadi etc. La storia gira intorno ad una famiglia separata. Valerio è un uomo avvelenato dall'amarezza e dal rancore verso un mondo che ha tradito tutte le sue ambizioni. Egli lavora nella redazione di un rotocalco scandalistico, curando tra l'altro la rubrica della posta dei lettori e rispondendo con lo pseudonimo "Contessa Smeralda". Il matrimonio di Valerio e Anna è fallito. Il loro figlio Luca, un ragazzo sui dodici anni, chiuso, introverso, costretto già da piccolo ad assistere alle continue, spietate zuffe verbali dei genitori, vive con la madre, una donna, dura, violenta, libera e spregiudicata. L'educazione che Luca riceve dal padre è basata sul principio che le uniche armi capaci di aprire la strada ad un uomo verso il successo, la fama, il denaro ed il rispetto degli altri sono la violenza, l'aggressività, la mancanza di scrupoli. Luca è ossessionato da questa "filosofia" e subisce un complesso edipico capovolto nei confronti del padre. Nel finale del film si snoda tutto il dramma del racconto.

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