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Privatni poroci, vrline javne [Vizi privati, pubbliche virtù] (1976)

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Privatni poroci, vrline javne [Vizi privati, pubbliche virtù] (1976)



Regia/Director: Miklós Jancsó
Soggetto/Subject: Giovanna Gagliardo, Mjklós Jancsó
Sceneggiatura/Screenplay: Giovanna Gagliardo
Interpreti/Actors: Lajos Balazsovits ("Delfino"), Pamela Villoresi (Sofia), Franco Branciaroli (duca), Thérèsa Ann Savoy (Mary, l'ermafrodito), Laura Betti (Thérèse, la nutrice), Ivo Pajer [Ivica Pajer] (generale), Umberto Silva (prete), Zvonimir Crnko (prete), Demeter Bitenc (ministro), Susanna Javicoli, Aniko Safar (cameriera), Ilona Staller (futura imperatrice), Gloria Piedimonte, Cesare Barro, Gino Marturano, Marino Matola (aiutante del generale), Andrija Tunjic (altro aiutante), Lado bal.folklor. di Zagabria, Vasas bal.folklor. di Budapest, Liza Long, Fiore Altoviti, Fabio Mauri, Cristina Amodei [Crippy Yocard], Zvonimir Crnko, Gruppo i Max
Fotografia/Photography: Tomislav Pinter
Musica/Music: Francesco De Masi
Costumi/Costume Design: Maria Paola Maino, Aldo Buti
Scene/Scene Design: Zeljko Senecic
Montaggio/Editing: Roberto Perpignani
Suono/Sound: Ugo Celani
Produzione/Production: Filmes (1972), Jadran Film, Zagreb
Distribuzione/Distribution: Fida Cinematografica
censura: 68191 del 28-04-1976
Altri titoli: Vices privés, vertus publiques, Private Vices & Public Virtues, Vizi privati, pubbliche virtù, Die Grosse Orgie, Privatni poroci, vriline javne
Trama: Il Principe ereditario ha cospirato contro il padre. Il suo scopo è quello di prendere il suo posto e trasformare l'impero in una serie di stati confederati, aiutato in questo disegno dal Duca suo fedele amico e collaboratore. La polizia ha scoperto tutto; ha arrestato e punito i complici. Soltanto lui e il Duca sono ancora in libertà. Si chiudono in una tenuta di caccia; vogliono ancora commettere un atto di trasgressione. Organizzano una grande festa; invitano i figli di tutti gli uomini importanti dell'impero per farli divertire, ubriacarli e fotografarli in atteggiamenti "anticonformisti". Il piano funziona, i giovani cadetti con le loro fidanzate arrivano al castello, in breve si ubriacano, posano nudi davanti alla primitiva macchina fotografica, e quando un generale dello Stato Maggiore arriva alla tenuta di caccia per arrestare il Principe e il Duca, gli ospiti lo cacciano dopo averlo beffeggiato, malmenato e offeso. I gendarmi circondano la tenuta. Il Principe e i suoi ultimi amici rimasti sono asserragliati dentro. Aspettano l'arresto. Ma i gendarmi non hanno nessuna intenzione di arrestarli. Se il Principe vuole lo scandalo, suo padre vuole evitarlo. Dopo un lungo e silenzioso assedio, i soldati sorprendono il Delfino e i suoi amici nel sonno e li uccidono. La polizia dirà poi che l'erede al trono si è ucciso.

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