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A mezzanotte va la ronda del piacere (1975)

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A mezzanotte va la ronda del piacere (1975)



Regia/Director: Marcello Fondato
Soggetto/Subject: Marcello Fondato, Francesco Scardamaglia
Sceneggiatura/Screenplay: Marcello Fondato, Francesco Scardamaglia
Interpreti/Actors: Claudia Cardinale (Gabriella Sansoni), Vittorio Gassman (Andrea Sansoni, suo marito), Giancarlo Giannini (Gino Benaciò), Monica Vitti (Tina Candela, sua moglie), Renato Pozzetto (Fulvio Imbert, amico dei Sansoni), Pino Locchi (Pubblico Ministero), Silvio Spaccesi (avvocato difesa), Enzo Visconti, Nando Villella, Nino Scardina, Giorgio Trestini (Emilio Borghi), Maurizio Tocchi, Giovanna Gentile, Paola Maiolini, Vittorio Fanfoni, Antonella Degab, Lorenzo Piani
Fotografia/Photography: Pasquale De Santis
Musica/Music: Guido De Angelis, Maurizio De Angelis
Costumi/Costume Design: Luca Sabatelli
Scene/Scene Design: Luciano Ricceri
Montaggio/Editing: Sergio Montanari
Suono/Sound: Roberto Petrozzi
Produzione/Production: Delfo Cinematografica
Distribuzione/Distribution: Cineriz
censura: 66055 del 13-02-1975
Altri titoli: Midnight Pleasure, Histoire d'aimer, Eine Laus im Pelz
Trama: Gabriella Sansoni, giovane moglie borghese, viene nominata giudice popolare in un processo di Corte d'Assise. Imputata è un'altra donna, Tina Candela, accusata di aver ucciso il marito Gino. Tra il giudice popolare e l'imputata si stabilisce subito una corrente di simpatia e di interesse umano. Tina Candela, per difendersi, rievoca il suo legame con il marito e compone il quadro di una strana storia d'amore, nata e cresciuta in un mondo sottoproletario fatto di sentimenti accesi, di liti, di scontri anche violenti, ma sempre riscattati dall'amore: un amore, a detta dell'imputata, così forte e sincero da escludere la possibilità di un omicidio: non di delitto dunque si tratta, secondo la Candela, ma di disgrazia. Gabriella, più ancora che come giudice, viene colpita come donna e moglie dai racconti dell'imputata. Confronta la vitalità di quel rapporto con il grigiore della sua vita coniugale. E comincia a vedere suo marito Andrea sotto una nuova luce. Finora è stata trattata come una bambina priva di volontà, ma adesso comincia ad affiorare in Gabriella un prepotente bisogno di affermare la sua personalità. Attraverso il processo, i suoi colpi di scena, le sue testimonianze impreviste, Gabriella e Tina, giurata e imputata, giungeranno così a una maggiore consapevolezza delle loro condizioni di donna.

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