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Finché c'è guerra c'è speranza (1974)

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Finché c'è guerra c'è speranza (1974)



Regia/Director: Alberto Sordi
Soggetto/Subject: Alberto Sordi
Sceneggiatura/Screenplay: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Alberto Sordi
Interpreti/Actors: Alberto Sordi (Pietro Chiocca), Silvia Monti (Silvia, la moglie di Pietro), Alessandro Cutolo (zio di Silvia), Matilde Costa Giuffrida (madre di Silvia), Eduardo Fajeta [Edy Fajeta] (generale Alfonso Gutierrez), Mauro Firmani (Ricky Chiocca), Fernando Daviddi (Giovannone Chiocca), Eliana De Santis (Giada Chiocca), Marcello Di Falco (Jepson), Roy Bosier (pilota portoghese), Lorenzo Piani (agente P.S.), Carla Mancini (hostess), Sergio Puppo (Balcazar), Enrico Marciani (Forquet), Eleonora Spinelli (Elisa), Ennio Groggia (Bons Panexport), Francesco Rigamonti (barone), Jean Maisse (colonnello francese), Etienne Pianelli (Lungarotti), Sami Salari (giornalista), Jacques Moreau (mercenario), Jean Luis (mercenario), François Magnan (mercenario), Romano Puppo, Francesco D'Adda (controllore aereoporto), Michele Malaspina
Fotografia/Photography: Sergio D'Offizi
Musica/Music: Piero Piccioni
Costumi/Costume Design: Bruna Parmesan
Montaggio/Editing: Ruggero Mastroianni
Suono/Sound: Domenico Dubbini
Produzione/Production: Rizzoli Film
Distribuzione/Distribution: Cineriz
censura: 65721 del 14-12-1974
Altri titoli: Tant qu'il y a de la guerre, y'a de l'espoir
Trama: Marito modello di una rappresentativa moglie e padre esemplare di tre ragazzi, Pietro Chiocca mantiene la famiglia in un'agiatezza che sconfina nel lusso: villa, piscina, "yatch", vita brillante e dispendiosa. Moglie e figli sono assai esigenti, ma Pietro si fa in quattro per soddisfare ogni loro richiesta. Ma un giorno la verità viene a galla. Un'inchiesta giornalistica ha per titolo: "Ho incontrato un mercante di morte", e parla di lui, Pietro Chiocca, commesso viaggiatore in guerre e massacri, fornitore di armi da guerra a popolazioni africane. La famiglia, che fingeva di ignorare l'attività di Pietro, è sommersa dallo scandalo e dalla vergogna. E quando egli torna da uno dei suoi viaggi forieri di morte, i parenti lo sottopongono a una sorta di processo, dichiarandogli il loro disprezzo, la loro umiliazione. La risposta di Pietro è amara e si ritorce a sua volta in un atto di accusa. Data per scontata l'infamia del suo mestiere, è lui a porre una domanda ai suoi: "Che cosa volete che faccia; pianto tutto e torniamo a esser poveri, oppure continuo!..."

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