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No. Il caso è felicemente risolto (1973)

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No. Il caso è felicemente risolto (1973)



Regia/Director: Vittorio Salerno
Soggetto/Subject: Augusto Finocchi
Sceneggiatura/Screenplay: Augusto Finocchi, Vittorio Salerno
Interpreti/Actors: Riccardo Cucciolla (prof. Eduardo Ranieri), Enzo Cerusico (Fabio Santamaria), Enrico Maria Salerno (Giuseppe Ferdinando Giannoli, detto don Peppino), Claudio Nicastro (dr. Rocchi, vice-questore), Junie Vetusto, Luigi Casellato (ispettore di polizia), Loredana Martinez (giovane figlia della portinaia), Enzo Garinei (avvocato), Umberto Raho (don Giulio), Leonora Mauro, Martine Brochard, Michele Malaspina (commissario), Nazzareno Natale (Augusto, il carrozziere), Gualtiero Rispoli (maresciallo Basile), Franco Mazzieri (avvocato amico di Ranieri), Giangiacomo Elia, Roberto Santi, Antonella Dogan, Ornella Ghezzi, Luigi Antonio Guerra, Sandra Locci, Elio Marconato, Riccardo Mangano, Giovanna Mainardi, Enrico Marciani, Piero Mazzinghi, Riziero Pauselli
Fotografia/Photography: Marcello Masciocchi
Musica/Music: Riz Ortolani
Costumi/Costume Design: Luciano Baldelli
Scene/Scene Design: Luciano Baldelli
Montaggio/Editing: Luciano Anconetani
Produzione/Production: Jama Cinematografica
Distribuzione/Distribution: Jumbo Cinematografica
censura: 62880 del 07-08-1973
Trama: Dopo aver assistito per caso a un orrendo delitto sulle rive del lago di Nemi - un uomo ha ucciso una donna con una spranga di ferro - Fabio Santamaria fugge terrorizzato, e poiché si accorge di essere seguito dalla macchina dell'assassino, non osa denunziare il delitto alla polizia. Ma è proprio l'assassino, il professor Ranieri, che racconta tutto alla polizia, invertendo però le parti: egli ha assistito al delitto, e descrive l'assassino con i connotati di Fabio... Questi apprende dai giornali di essere indiziato. Sempre più impaurito, commette una serie di imperdonabili errori, che lo compromettono sempre di più; finché, rintracciato Ranieri, va da lui, lo colpisce e lo minaccia. Ma il professore con logica stringente gli dimostra che una sua denuncia ormai non sarebbe credibile. A lui non resta che tacere; in cambio, Ranieri gli promette che in un eventuale confronto non riconoscerà in lui l'assassino. Fabio sembra rasserenato. Poi il senso del dovere e della giustizia prevale: va al commissariato e denuncia i fatti. Ma in un confronto non solo Ranieri, ma altri testimoni asseriscono che l'assassino è lui. Si arriva al processo...

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