Le monache di Sant'Arcangelo (1973)
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Regia/Director: Domenico Paolella [Paolo Dominici] Soggetto/Subject: Domenico Paolella [Paolo Dominici], opera Sceneggiatura/Screenplay: Domenico Paolella [Paolo Dominici], Tonino Cervi Interpreti/Actors: Anne Heywood (madre Giulia), Luc Merenda (vescovo Alfonso Carafa), Ornella Muti (Isabella), Muriel Catala (Agnese, novizia), Martine Brochard (madre Chiara), Claudia Gravì (madre Carmela), Maria Cumani Quasimodo (madre Lavinia), Duilio Del Prete (Pietro Lanciani), Pier Paolo Capponi (Don Carlos Ribeira), Claudio Gora (Arcivescovo), Gian Luigi Chirizzi (Fernando), Luigi Antonio Guerra, Tito Leduc (segretario dell'arcivescovo) Fotografia/Photography: Giuseppe Ruzzolini Musica/Music: Piero Piccioni Costumi/Costume Design: Osanna Guardini Scene/Scene Design: Giovanni Fratalocchi Montaggio/Editing: Nino Baragli Suono/Sound: Giancarlo Laurenzi Produzione/Production: P.A.C. - Produzioni Atlas Consorziate, Splendida Film, Films Jacques Leitienne, Paris, Imp.Ex.Ci., Nice Distribuzione/Distribution: P.A.C. censura: 61797 del 24-01-1973 Altri titoli: Les religieuses du Saint-Archange, Die Nonne von Verona Trama: Fine '500. Nel convento di S. Arcangelo la Badessa sta morendo, e tra le monache si scatena una sorda lotta per la successione. La bellissima e autoritaria Giulia ha una relazione particolare con la sensibile e nevrotica Chiara, ma all'arrivo della novizia Agnese sposta la sua attenzione sulla nuova venuta, che invece è animata da sincera devozione.
Don Carlos, protettore di Giulia, le suggerisce di eliminare l'anziana Lavinia, sua rivale per la carica di Badessa, avvelenandola lentamente. Di un'altra candidata, la sensuale Carmela, don Carlos conosce il punto debole: essa riceve nottetempo un amante. Dei sicari lo uccidono nei pressi del convento.
Don Carlos presenta il suo conto a Giulia: vuole Isabella, giovane novizia di cui è invaghito. Ma il vescovo Carafa, messo in sospetto da lettere anonime, promuove un'ispezione; dall'interrogatorio delle suore, dapprima reticenti, viene fuori la verità. Il processo si chiude con la condanna a morte di Isabella e con pene durissime per Chiara e Carmela. Isabella è prosciolta. Agnese, l'unica fornita di autentica fede, chiede perdono a Dio, nella solitudine della Cappella, per tutto il convento.
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