Giordano Bruno (1973)
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Regia/Director: Giuliano Montaldo Soggetto/Subject: Lucio De Caro, Giuliano Montaldo, Pier Giovanni Anchisi Sceneggiatura/Screenplay: Lucio De Caro, Giuliano Montaldo, Pier Giovanni Anchisi Interpreti/Actors: Gian Maria Volonté (Giordano Bruno), Hans Christian Blech (Sartori, cardinale inquisitore), Mathieu Carrière (don Orsini), Mark Burns (arcivescovo Ballarmino), Charlotte Rampling (Fosca), Renato Scarpa (fra' Tragagliolo), Giuseppe Maffioli (Arsenalotto), Massimo Foschi (fra' Celestino da Verona), José Qualio (prelato romano), Mario Bardella (Mocenigo), Ruggero De Daninos (Moròsini), Corrado Gaipa (confessore di Mocenigo), Aldo Rovere (cardinale Bornieri), Piero Vida (eretico), Franco Balducci (carceriere), Hans Caninenberg, Daniele Vargas (governatore di Roma), Anna Maria Pescatori (presunta strega arsa viva), Alberto Plebani (alto prelato), Giancarlo Badessi, Amerigo Alberani, Pier Giovanni Anchisi [Piero Anchisi], Enrico Fanti, Ruggero Del Fabbro, Bruno Rosa, Jean-Marc Davennes, Carlo Benetti, Aldo Ravera, Cyrille Spiga, Pupino Samonà, Raffaele Triggia Fotografia/Photography: Vittorio Storaro Musica/Music: Ennio Morricone Costumi/Costume Design: Enrico Sabatini Scene/Scene Design: Sergio Canevari Montaggio/Editing: Antonio Siciliano Produzione/Production: Compagnia Cinematografica Champion, Films Concordia, Paris Distribuzione/Distribution: Euro International Films censura: 63545 del 21-11-1973 Altri titoli: Der Mönch von San Dominico Trama: Rifugiatosi a Venezia Giordano Bruno viene conteso tra le maggiori famiglie locali. L'ambiguo Mocenigo per gelosia verso il Morosini, che ha sposato le idee di Bruno, denuncia costui all'Inquisizione veneziana. Ha inizio un braccio di ferro tra Roma e Venezia. Roma ha la meglio. Bruno viene trasferito nella capitale della Cristianità, dove due partiti vanno delineandosi: uno, guidato dal gesuita cardinal Bellarmino, che si contenterebbe di una abiura; l'altro, il cui capo, il cardinal Sartori, persegue l'obiettivo di trascinare Bruno sul rogo.
Il Papa Clemente VIII è turbato dalla dignità con cui Bruno affronta processo e torture. La vita del carcere rafforza in Bruno la convinzione di trovarsi nel giusto, nella libertà di pensiero. Ed egli affronta impavido la morte sul rogo in Campo de' Fiori.
La sua sconfitta è in realtà il suo trionfo.
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