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Anastasia mio fratello (1973)

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Anastasia mio fratello (1973)



Regia/Director: Stefano Vanzina
Soggetto/Subject: Sergio Amidei, Alberto Bevilacqua
Sceneggiatura/Screenplay: Sergio Amidei, Alberto Sordi, Alberto Bevilacqua
Interpreti/Actors: Alberto Sordi (don Salvatore Anastasia), Richard Conte (Alberto Anastasia), Eduardo Fajeta (Sonny Boy), Maria Tedeschi, Ugo Carboni, Umberto Travagli, Joseph Anile, Nello Caruso, Henry Ferrentino, Luciano Pigozzi (Pasquale), Thomas Chu (cinese), Franco Angrisano (commissario De Felice), Feodor Chaliapin jr. (Frank Costello), Mary Dolan, Enzo Monteduro, Joseph Anile, Aldo Bonamano, Giuseppe Caracciolo, Mario Cecchi, Peter Clune, Rick Colitti, Ubaldo Granata, Filippo Laurentino
Fotografia/Photography: Sergio D'Offizi
Musica/Music: Piero Piccioni
Costumi/Costume Design: Bruna Parmesan
Scene/Scene Design: Piero Filippone
Montaggio/Editing: Raimondo Crociani
Suono/Sound: Domenico Dubbini
Produzione/Production: Documento Film
Distribuzione/Distribution: C.E.I.A.D. Columbia
censura: 62870 del 31-07-1973
Altri titoli: Anastasia mio fratello ovvero il presunto capo dell'Anonima, Il presunto capo dell'Anonima Assassini
Trama: Don Salvatore Anastasia, diventato prete con l'aiuto del fratello Alberto, emigrato negli Stati Uniti prima ancora che Salvatore nascesse, viene invitato a New York, subito dopo la guerra, da Alberto e dagli altri fratelli. Alberto aveva raggiunto la ricchezza e la considerazione della colonia italiana. Dopo aver lottato per anni alla testa del sindacato dei lavoratori nel porto, aveva ceduto la presidenza del sindacato al fratello Tony. Su di lui pesavano gli errori della giovinezza, ma soprattutto la campagna di diffamazione della grande stampa americana. Salvatore ignora tutto del passato del fratello. A contatto con la realtà della piccola Italia, si getta a corpo morto per creare qualcosa che tolga i piccoli italiani dalla strada. Salvatore attribuisce ciò che ottiene dagli americani alla simpatia della sua personalità. In verità lo deve al fatto che si presenta per le sue richieste con un nome magico: "Anastasia". Quando scoppierà la "bomba" dell'inchiesta della commissione senatoriale contro le presunte attività criminali di Alberto, Salvatore capirà che il suo nome faceva paura agli americani. E' la violenza a porre fine alla vita di Alberto, lasciando Don Salvatore sgomento proprio nel momento di maggiore successo del suo apostolato. Ed allora lascia New York per fare ritorno in Italia.

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