La violenza: quinto potere (1972)
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Regia/Director: Florestano Vancini Soggetto/Subject: opera Sceneggiatura/Screenplay: Massimo Felisatti, Fabio Pittorru, Florestano Vancini Interpreti/Actors: Enrico Maria Salerno (Pubblico Ministero), Riccardo Cucciolla (prof. Luciano Salemi), Gastone Moschin (Colonnesi, avvocato della difesa), Mariangela Melato (Rosaria Licata), Mario Adorf (Amedeo Barrese), Turi Ferro (giudice Nicola Altofascio), Ferruccio De Ceresa (senatore), Aldo Giuffrè (sindaco Giuseppe Salemi), Georges Wilson (ing. Crupi), Julien Gujomar (commissario Golino), Ciccio Ingrassia (Ferdinando Giancalone), Michele Abruzzo (on. Zaccaria), Guido Leontini (La Circa), Elio Zamuto (Verzì), Mico Cundari, Silvia Dionisio (figlia di Giacalone), Liana Trouché, Consalvo Dell'Arti (vice commissario), Michele Gammino, Guido Celano, Alessandro Perrella (Savoca), Marcello Di Martire, Franco Fantasia, Gianni Pulone, Franco Balducci (Gaetano, sicario) Fotografia/Photography: Toni Secchi Musica/Music: Ennio Morricone Costumi/Costume Design: Silvana Pantani Scene/Scene Design: Luciano Puccini Montaggio/Editing: Tatiana Casini Morigi Suono/Sound: Mario Celentano Produzione/Production: Produzioni De Laurentiis - International Manufacturing Compa Distribuzione/Distribution: Cinema International Corporation censura: 59719 del 02-02-1972 Altri titoli: Gewalt - die fünfte Macht im Staat Trama: La commissione parlamentare d'inchiesta anti-mafia è giunta a buon punto sullo studio del fenomeno della mafia in Sicilia e sembra ormai in grado di suggerire al governo i provvedimenti necessari a stroncarlo. Improvvisamente in tutta la Sicilia vi è una recrudescenza della criminalità. La legge sembra prevalere arrestando i componenti di due cosche mafiose rivali e si sta svolgendo in un tribunale del Sud, uno dei più clamorosi processi della mafia. Dopo l'interrogatorio degli imputati, che si trincerano dietro una impenetrabile barriera di silenzio, ha inizio l'escussione dei testi.
Seguendo i loro interrogatori si ricostruisce la lotta sanguinosa tra le due cosche, nei suoi molteplici risvolti e nella sua ininterrotta catena di vendette. Ma i testi dell'accusa vengono tutti messi in condizione di non nuocere. Solo un imputato, un semplice esecutore più esposto degli altri, si trova in cattive acque, ma gli "amici" lo convinceranno al silenzio. Il film tratto dalla commedia dello scrittore siciliano Giuseppe Fava pone nuovamente in maniera drammatica il tema della mafia e della povertà in Sicilia. Ottima l'interpretazione di Ciccio Ingrassia, per la prima volta senza l'inseparabile Franco Franchi, artefice di un ruolo a volte drammatico a volte patetico.
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